Abstract:
L’elaborato si propone di affrontare il tema del postumano attraverso uno studio interdisciplinare. L’analisi è condotta a partire dalle questioni sollevate nell’ambito della mostra Post Human, curata dal commerciante d’arte Jeffrey Deitch e allestita tra il 1992 e il 1993 in varie sedi museali. Dichiarando, con le opere esposte, l’inizio di “una straordinaria rivoluzione nel modo in cui gli uomini vedono se stessi”, Deitch inaugura una nuova temperie artistica in cui la figurazione dialoga con le nuove tecnologie e ridefinisce la struttura dell’io, affievolendo il limes tra ciò che umano e ciò che è non-umano. Si apre così uno spazio di riflessione che, seguendo la pista tracciata dall’arte contemporanea, dà voce ad altri linguaggi: quello cinematografico, con Crash di Cronenberg, e quello letterario, con Le particelle elementari di Houellebecq. La convergenza sempre più pervasiva tra vita umana, biotecnologia e informatica suscita però un interrogativo morale, che la seconda parte di questo studio intende portare alla luce. Soffermandosi ancora una volta su un’opera letteraria (Zero K di DeLillo), si vuole puntare lo sguardo sui rischi paventati dalla possibilità di progettare in tutto e per tutto l’esistenza, ripristinando così un paradigma antropocentrico.