Abstract:
Nel tentativo di rispondere alla domanda molto impegnativa che il titolo di questa tesi prevede, l’elaborato si preoccupa di porre basi solide per una possibile risposta in senso positivo. Il background anarchico riscontrabile nella vita di Lu Xun permette di rilevare nella letteratura anarchica russa un fondamento importante di questo discorso. In particolare, alcuni testi di Kropotkin, Necaev e Andreev svolgono il compito di preparare il terreno per una rilettura in chiave anarchica degli scritti di Lu Xun che verranno presentati nel terzo capitolo. Anche il buddismo, in particolare la figura del Bodhisattva, diventa una chiave di lettura illuminante per rileggere l’esperienza di Lu Xun, tutta orientata alla liberazione autentica e profonda delle coscienze del popolo cinese. L’elaborato nel suo procedere privilegia un metodo aforistico rispetto a quello argomentativo, le citazioni abbondano mentre i lunghi ragionamenti e le larghe contestualizzazioni vengono relativizzate. Pur senza pretese di soluzioni definitive alla questione centrale, la tesi che Lu Xun possa essere in qualche modo definito anarchico viene difesa dall’inizio fino al termine dell’elaborato, ricollocando la parola ‘anarchia’ in ambito letterario e filosofico, lontano dagli stereotipi del sentire comune. La dialettica tra realismo e ciò che lo trascende, inoltre, diventa un cardine importante per la difesa della tesi proposta e apre la strada a una possibile collocazione del padre della letteratura cinese moderna all’interno dell’anarchismo mistico.