Abstract:
L’ambito di studio a cui si fa comunemente riferimento come ad “Arte, Cultura e Industrie Culturali e Creative” è intrinsecamente legato ad una dimensione di indeterminatezza che appare alternativamente come un limite insormontabile o una variabile trascurabile per un’indagine soddisfacente del settore.
Questo lavoro non si pone l’obiettivo di fornire soluzioni al problema dell’indeterminatezza, quanto piuttosto quello di fondere diversi punti di vista per comporre un quadro più flessibile attraverso l’indagine del concetto di asimmetria informativa e di quello di esternalità applicati ai beni culturali. Si mette in atto un processo apparentemente ossimorico di definizione di una materia che definibile non è, ma con il fine di permettere l’indagine del settore in modo maggiormente consapevole delle variabili che ne influenzano il funzionamento.
Ci si pone quindi in una prospettiva intermedia, all’interno di una cornice che non rifiuta le conclusioni portate dagli studi basati sulla perfetta razionalità e informazione del soggetto agente, ma che ne limita la portata in quanto modelli, strumenti per analizzare una realtà che si svolge con variabili molto più complesse e permeate di soggettività, le quali non sono tuttavia nemmeno ascrivibili ad una completa entropia.