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Nel mio elaborato di tesi magistrale in “Filosofia, curriculum scienze umane e della formazione”, ho voluto ripercorre la storia della filosofia e del pensiero autonomo, nella sua formazione e sviluppo dagli antichi greci fino ad oggi, per evidenziare un tema di insegnamento fondamentale di cui si dovrebbe occupare la scuola e cioè l’educazione al pensiero e alla riflessione sulla realtà.
Per quanto riguarda l’antica Grecia, ho ripreso il pensiero di Socrate e di Platone, utilizzando gli scritti del filosofo e studioso Hadot, dimostrando quanto nell’antichità fosse ritenuta importante la filosofia per l’educazione, a partire dalla prima infanzia.
Per quanto riguarda poi l’ epoca romana, ho evidenziato l’importanza che veniva attribuita dagli antichi romani a una filosofia di stampo prevalentemente “pratico”, se così si può definire, che educasse i cittadini all’ etica e alla comprensione del reale, di cui lo stoicismo è l’ esempio più evidente.
L’avvento del cristianesimo e il sopraggiungere del medioevo introducono il grande cambiamento che avviene rispetto all'antichità: la scuola si trasforma a poco a poco nella scuola di stampo moderno che oggi conosciamo, dove l’insegnamento si fa via via più settoriale e specializzato, in modo tale da perdere il fondamentale valore che dovrebbe indirizzarlo e cioè educare fin dall’infanzia all’ esercizio del pensiero.
A questo punto e in relazione a quanto sopra detto, mi sono soffermata su il filosofo e sociologo Edgar Morin che, analizzando a fondo proprio la mancanza dell’educazione al pensiero complesso in una scuola che in teoria dovrebbe educare, ha portato alla luce il vero problema: la scuola necessita più che mai di un cambiamento netto, che la riporti a essere il sostegno fondamentale, non solo didascalico ma nel vero senso della parola, educativo, della società moderna. Pertanto Morin sostiene che la scuola educando alla riflessione sarebbe in grado di formare persone capaci di affrontare i molteplici e complessi problemi odierni, che sono di tipo culturale, relazionale e sociale.
La scuola moderna ideale dovrebbe infatti occuparsi prima di tutto di formare e aiutare a crescere persone che siano in grado di riflettere criticamente sulla vita e sulla società, diventando così adulti consapevoli. Ho infatti analizzato e esemplificato alcuni studi specifici di Morin che riportano quanto la scuola moderna si focalizzi molti di più sull’ insegnamento e il trasferimento delle conoscenze specifiche senza che parallelamente si aiutino i giovani a sviluppare una vera consapevolezza critica che riguardi aspetti più generali del vivere.
Nella seconda parte della tesi mi sono soffermata in un primo momento su Gentile, filosofo e politico, la cui riforma della scuola ha posto alla base dell’educazione e della formazione, gli studi umanistici e classici ritenuti fondamentali. Il suo sistema filosofico è infatti strettamente connesso alla sua idea di educazione scolastica, ritenendo egli sempre necessaria la filosofia e il suo studio in ambito scolastico, anche se tale materia potrebbe apparire non immediatamente attinente alla vita reale: chi si è interfacciato con la riflessione critica e lo studio di questa materia porterà infatti con sé per sempre un certo modo di pensare il mondo.
In seguito, proseguendo su questo filo logico ho analizzato alcuni autori moderni che per parte loro hanno cercato di riportare la filosofia e il pensiero critico nella scuola: pertanto ho ripreso teorie e studi che riguardano l’insegnamento della filosofia sia alle elementari che alle superiori e in parallelo ho descritto situazioni pratiche per l’ insegnamento di questa |
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