Abstract:
Il titolo della tesi, ossia "Literaturizarea detenției comuniste: „Jurnalul Fericirii” și „Fenomenul Pitești”", si collega con l'argomento scelto, in quanto il tema principale di questo lavoro ruota attorno al periodo storico del comunismo romeno e mette a confronto due tipologie di romanzi. "Il diario della felicità" descrive l'inferno delle carceri in modo stilizzato e sublimato attraverso la fede e la cultura, mentre "Fenomenul Pitești" è al polo opposto, poiché è scritto in maniera obiettiva, includendo testimonianze con una dose altissima di realismo e autenticità.
La struttura della tesi presenta inizialmente l'abstract, seguito dall'indice, successivamente vi sono i capitoli principali, divisi a loro volta in paragrafi, i quali analizzano, fra le altre cose, l'ascesa del Partito Comunista Romeno all'interno del quadro politico a partire dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, esaminano la riforma attuata dal regime comunista a livello scolastico, illustrano il controllo della stampa e dei vari mezzi di comunicazione, analizzano il tema degli arresti, della detenzione e delle deportazioni, esaminano il ruolo di alcuni scrittori ed il loro intento nel voler continuare a comunicare la verità ed, infine, illustrano le differenze sostanziali delle due opere, per quanto riguarda lo stile e la modalità di rapportarsi al periodo della detenzione. A seguire ci saranno le conclusioni del lavoro in questione, per poi terminare con la bibliografia e la sitografia.
Questa tesi è stata condotta utilizzando varie fonti, in particolar modo libri scritti in lingua romena. L'approccio ed il metodo messi in atto sono stati quelli di estrapolare le informazioni che più potevano essere inerenti con l’argomento dello studio e, successivamente, rielaborare i contenuti nella maniera più opportuna. Per le informazioni di tipo storico è stato utilizzato principalmente il libro scritto da Dennis Deletant ed intitolato “România sub regimul comunist”, dal quale sono stati estrapolati anche contenuti utili al capitolo inerente all'oppressione degli intellettuali, in cui viene discusso il controllo imposto a questi ultimi da parte del regime, i metodi repressivi messi in pratica e la censura applicata sui mezzi di comunicazione di massa, in particolar modo la radio ed i giornali. Un'altra sezione della tesi, la quale serve come introduzione e contestualizzazione per il capitolo sulla rieducazione attuata a Pitești, si focalizza sulle carceri comuniste romene ed i metodi di isolamento.
Oltre alla parte storica riguardante alcuni aspetti del regime comunista, la suddetta ricerca si focalizza sull'esperimento condotto a Pitești e, successivamente, in modo da concentrarsi su un aspetto più letterario ed in linea con il percorso di studi intrapreso, sul confronto tra due libri rispettivamente intitolati "Il diario della felicità" e "Fenomenul Pitești", i quali si basano sull'esperienza diretta vissuta da una persona che è sopravvissuta alla realtà delle carceri comuniste ed una raccolta di varie testimonianze dei detenuti del penitenziario di Pitești.
Nicolae Steinhardt è stato uno scrittore e critico letterario di origine ebraica, convertitosi alla religione ortodossa nel periodo in cui è stato rinchiuso nella prigione di Jilava e poi divenuto monaco in seguito alla sua liberazione. Detenuto anche nelle carceri di Gherla ed Aiud, egli è l'autore del libro "Il diario della felicità", una testimonianza di come un individuo possa giungere all'elevazione ed alla purificazione spirituale tramite la cultura e la fede. Lo scrittore e critico letterario romeno Virgil Ierunca, trasferitosi in Francia nel 1947, ha scritto il libro "Fenomenul Pitești" basandosi sulle testimonianze e sui documenti raccolti che denunciano l'esperienza comunista del terrore vissuta a Pitești tra il 1949 ed il 1952.