Abstract:
L’elaborato si articola in quattro capitoli focalizzati prioritariamente sulla CFC legislation. In dettaglio, la trattazione parte da un contesto internazionale in cui, dopo aver brevemente introdotto in termini generali le finalità delle norme CFC, si inseriscono i lavori dell’OCSE, nello specifico le raccomandazioni contenute nell’Action 3 del progetto BEPS. Questa prima parte si chiude con un approfondimento circa la compatibilità tra le CFC rules e le Convenzioni internazionali contro le doppie imposizioni. Il secondo capitolo sposta l’attenzione sulla prospettiva europea. In particolare, si approfondisce il contenuto minimale in materia CFC che la direttiva ATAD si prefigge di stabilire a livello comunitario. Dopo aver preso in esame gli articoli 7 e 8 si procede ad un’analisi riguardo la compatibilità tra la norma CFC e il diritto europeo. In primis viene fatto un discorso generale, osservando sia le ragioni che giustificano la restrizione alle libertà fondamentali sia il concetto di costruzioni di puro artificio, secondariamente ci si dedica alle questioni di compatibilità tra le disposizioni in materia CFC previste dalla direttiva antielusione e il diritto primario. La parte sulla legislazione CFC nell’ordinamento fiscale italiano costituisce indubbiamente il nucleo della tesi. Una volta ricostruita la ratio del provvedimento adottato dal legislatore, si analizzano le modifiche all’articolo 167 del Tuir apportate dal D.lgs 142 del 2018 che recepisce la direttiva ATAD. A tal proposito la novità più importante riguarda l’introduzione di un regime unico sia per le CFC “black” che per le CFC “white”. Dopo aver trattato anche i punti più tecnici riguardanti la tassazione attraverso le imprese, da un lato si effettua una valutazione critica circa la coerenza della normativa italiana rispetto alla direttiva, dall’altro si lascia spazio alle riflessioni sulla compatibilità tra la disciplina CFC interna e il diritto comunitario. Per chiudere il cerchio, viene approfondito il discorso inerente al coordinamento tra la CFC e le norme vigenti in materia di dividendi e plusvalenze provenienti da paesi “black”. In ultimo, il quarto capitolo costituisce un excursus sulla normativa CFC britannica. Dopo aver introdotto le CFC rules contenute nel TIOPA del 2010, si prendono in esame le modifiche introdotte dal Finance Bill del 2019 in recepimento alla direttiva ATAD. Dopodiché, il capitolo conclude con un approfondimento riguardo le problematiche di compatibilità tra le norme inglesi e il diritto europeo, facendo riferimento prima ai casi “Cadbury Schweppes” e “Vodafone 2”, e successivamente alla recente indagine svolta dalla Commissione europea. Alla luce di quanto descritto, l’obiettivo dell’elaborato è dunque analizzare l’impatto che la direttiva ATAD ha avuto sia nel contesto europeo che rispettivamente in Italia e nel Regno Unito, fornendo spunti originali e valutazioni critiche.