Abstract:
La tesi ha come oggetto l'analisi delle conseguenze socio-economiche causate dalla demenza e dall'Alzheimer, sua forma più diffusa. Nel primo capitolo viene introdotto l’invecchiamento demografico, fenomeno che caratterizza la società odierna e che consiste nella crescita di individui con età superiore a sessantacinque anni, rispetto al totale della popolazione. Se da un lato la longevità può essere considerata un ottimo risultato per il genere umano, dall’altro, bisogna fare i conti con le modifiche strutturali della società e le relative conseguenze economiche, previdenziali ed assistenziali. L'invecchiamento della popolazione ha causato una transizione epidemiologica in cui spicca la diffusione di malattie cronico-degenerative come la demenza, mentre si assiste ad una riduzione di quelle infettive. Infatti, la probabilità di sviluppare una forma di demenza è proporzionale alla crescita dell’età degli individui. Una delle conseguenze più gravi dovute alla demenza è la crescita della spesa per l’assistenza socio-sanitaria nel lungo periodo. Gli individui colpiti da questa patologia perdono progressivamente la propria autosufficienza, necessitando di assistenza continuativa e diventando dipendenti da un caregiver, che nella maggior parte dei casi è un membro della famiglia. La situazione è allarmante soprattutto se si considera che finora non sono stati individuati trattamenti o cure in grado di prevenire o diminuire i sintomi di questa malattia.
Nel secondo capitolo si analizza l'impatto della demenza a livello mondiale, le principali indagini e pubblicazioni rese disponibili soprattutto da organizzazioni internazionali come WHO, OCSE e Nazioni Unite e da Associazioni come Alzheimer Europe e Alzheimer's Disease International. Si considerano inoltre, i costi socio-sanitari ed assistenziali, ossia quelli sostenuti per l'assistenza formale ed informale da alcuni paesi europei.
Il terzo capitolo è interamente dedicato all'analisi della demenza in Italia. Grazie al data-base HFA-Italia ospitato nel sito dell'ISTAT, è stato possibile raccogliere e confrontare dati inerenti alla diffusione del morbo d'Alzheimer e di Parkinson in tutte le regioni italiane nel 2005 e nel 2013. Attraverso dettagliate indagini svolte principalmente da Aima, Censis ed Enti come Ministero della Salute e ISS, si analizza come il nostro paese si stia attrezzando rispetto ai bisogni di long-term care (LTC) e dunque l'offerta delle strutture e dei servizi socio-sanitari disponibili nel territorio nazionale. Risulta che, soprattutto nel nostro paese, l'attuale sistema socio-sanitario per i malati con demenza e le loro famiglie sia carente e frammentato: emergono differenze sulla qualità e soprattutto sul numero di strutture disponibili nel Nord, Centro e Sud Italia. Il caregiver ricopre un ruolo fondamentale per il malato poichè è la figura che gli fornisce un supporto quotidiano e che di conseguenza, subisce un pesante carico assistenziale ed il relativo impatto economico, sociale e psicologico. Inoltre, gli elevati costi sanitari ed assistenziali sono sostenuti principalmente dalle famiglie, poco supportate dalla rete di servizi e dell'assistenza pubblica.
L'aumento dei costi e le conseguenze causate dalla demenza dimostrano come questa sindrome sia un'emergenza sociale, sanitaria ed economica di particolare rilevanza. Questa malattia necessita di ricerca scientifica nell'obiettivo di individuare nuove cure sanitarie e di investimenti affinchè le strutture e i servizi socio-sanitari ed assistenziali pubblici siano di maggiore qualità e più vicini alle esigenze dei malati con demenza e alle loro famiglie.