Abstract:
La collaborazione tra letteratura e abilitazione clinica non è un fenomeno nuovo nell’ambito della ricerca linguistica. Numerosi studi condotti su individui appartenenti alle cosiddette popolazioni atipiche (ad esempio sordi, DSL, DSA) confermano l’importanza, accanto al percorso clinico tranne riabilitazione logopedica, di soluzioni esclusivamente dedicate alle diverse aree della grammatica -che in questi soggetti sono deficitarie.
A questo proposito, il presente lavoro si colloca in un’ottica di prosecuzione di quanto precedentemente studiato illustrando un caso di studio con relativo intervento didattico su una specifica area del linguaggio: le frasi interrogative dirette in italiano, testate su un giovane ragazzo.
L’acquisizione della lingua orale è problematica per le persone sorde; nei bambini normoudenti, invece, l’accesso all’input uditivo avviene tramite un canale integro e tutte le varie fasi dell’apprendimento della propria lingua madre avvengono naturalmente e nei tempi stabiliti.
Nel caso degli individui sordi l’input è degradato in quanto il canale uditivo non è integro, e l’acquisizione della lingua orale è qualitativamente e quantitativamente diversa. Avviene infatti tardivamente e inoltre non è un fenomeno spontaneo, bensì il frutto di un insegnamento esplicito.
In termini tecnici si è soliti parlare di ritardo nell’acquisizione e di set standardizzati di errori nei diversi moduli della grammatica: fonologia, morfologia, lessico e sintassi.
Considerando le diverse tipologie di sordità ed eventuali disturbi del linguaggio associati a ciascun settore, nonché le personali difficoltà dei singoli individui, è interessante indagare le varie aree problematiche e organizzare percorsi di apprendimento specifici per ognuno.
Lo studio in questione ha inizio con la somministrazione di due test standardizzati (il TROG-2 e la BVL-Batteria per la Valutazione del Linguaggio), con lo scopo di realizzare un portfolio sulle competenze grammaticali di un adolescente sordo portatore di IC frequentante corsi pomeridiani e riabilitazione logopedica presso l’Istituto dei Sordi di Torino (in Piemonte)
Infine, la dissertazione si conclude con l’elaborazione di un lavoro personalizzato per il rinforzo di quanto già appreso e il graduale apprendimento delle frasi interrogative italiane.
L’obiettivo del lavoro è quello di fornire uno spunto di riflessione per futuri lavori di ricerca in questo settore, associato alla personale aspirazione rivolta alla sempre più stretta e attiva collaborazione tra la figura professionale del linguista clinico e del medico logopedista.