Abstract:
La tesi prende in analisi l’evoluzione delle arti figurative in Albania a partire dagli anni Trenta del secolo scorso sino ai più recenti sviluppi approfondendo i legami socioculturali e l’influenza esercitata dall’Italia sul piano artistico e architettonico.
Tale indagine prende avvio esaminando le diverse fasi della progettazione del centro di Tirana da parte dei numerosi architetti italiani che operarono nella capitale albanese nel corso degli anni Trenta in seguito all’occupazione fascista, focalizzandosi contestualmente sul cruciale ruolo dalle accademie italiane nella formazione dei giovani artisti albanesi che a partire dalla seconda metà degli anni Venti sino allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale si erano recati in Italia per completare il proprio percorso educativo. La seconda parte si concentra sul periodo di transizione dal dominio fascista alla dittatura di Enver Hoxha considerando i mutamenti sul piano artistico che tale condizione politica comportò e la conseguente creazione di uno stile nazionale improntato sui dettami del realismo sovietico. In ultima istanza vengono presi in analisi i nuovi orizzonti culturali che si dipanarono in seguito al crollo del regime e la creazione dei nuovi legami che vennero progressivamente ad instaurarsi con l’Italia sul finire del secolo scorso, considerando in particolare la rilevanza e la valenza simbolica della presenza dell’Albania nel contesto internazionale della Biennale d’Arte di Venezia.