Abstract:
La recente crisi finanziaria ha comportato un forte peggioramento della qualità degli attivi bancari e un conseguente incremento dei Non Performing Loans all’interno dei bilanci di molte banche italiane ed europee. Significativi livelli di NPL all’interno delle banche, comportano un ingente impiego del capitale dove, al superamento di un certo livello di questi, ci sono conseguenze che influenzano gravemente la redditività delle banche, il patrimonio di vigilanza e la disponibilità di capitale per la concessione di ulteriori prestiti. L’elaborato ha l’obiettivo di mettere in evidenza il concetto di NPL alla luce della nuova classificazione dei crediti deteriorati fornita da Banca d’Italia con la Circolare n. 272 del 30 Luglio 2008 – 8°aggiornamento del 15 Marzo 2016, presentando le definizioni introdotte dall’EBA, nate allo scopo di porre rimedio alla mancanza di una definizione armonizzata a livello europeo. La prima parte del mio elaborato, ricoperto dal primo e dal secondo capitolo, espone una struttura prettamente normativa dalla quale è possibile esaminare la Circolare n. 285 di Banca d’Italia del 17 Dicembre 2013 e gli Accordi Basilea ponendo particolare attenzione sui requisiti patrimoniali, sulla classificazione del rischio e sull’ICAAP. In seguito, all’interno del terzo capitolo, è stata svolta un’analisi empirica sugli impatti economici su un campione rappresentativo di banche di Classe 3 attraverso un’analisi dei bilanci di esercizio e dell’informativa al pubblico.