Abstract:
Questo progetto di tesi, nato da una collaborazione con il Laboratorio de análisis de obras de arte dell’Universidad de Valencia, ha preso in considerazione un programma di studi piuttosto ampio basato sull’investigazione di antichi cosmetici, profumi e unguenti per il corpo in molti casi impiegati per la preparazione dei corpi in contesti funerari da antiche civiltà dell’America Latina.
Nelle culture mesoamericane le pitture giocavano un ruolo piuttosto importante nella vita della società: venivano, infatti, utilizzate sia per la decorazione murale e di oggetti di utilizzo comune ma anche in riti e/o cerimonie in particolare in quelle funebri.
La preparazione dei corpi dei defunti che venivano cosparsi di colore prima di essere sepolti era un momento molto importante. Alcuni studi realizzati da diversi gruppi di ricerca hanno riportato che si trattava di unguenti formati da una componente colorata (pigmento) mescolata ad ingredienti di natura organica quali olii e/o resine.
Lo scopo di questo lavoro di tesi è stato quello di indagare dei frammenti d’ossa parzialmente pigmentate provenienti da siti archeologici dell’America Latina. Le colorazioni, prevalentemente rosso, giallo e nero, sono state studiate attraverso un approccio multianalitico per investigare la composizione della frazione inorganica e di quella organica delle pitture impiegate.
La componente inorganica è stata indagata utilizzando spettroscopia FTIR-ATR, analisi in riflettanza diffusa e successivamente alcuni campioni sono stati osservati con microscopio a scansione elettronica (SEM) accoppiato ad una sonda EDX.
Sono state inoltre effettuate analisi in gascromatografia accoppiata a spettrometria di massa (GC-MS) per l’indagine della frazione organica.
La ristrettezza delle aree colorate, quindi una disponibilità di materiale da analizzare limitata, e la particolare natura stessa dei campioni, molto fragili e conservati per lunghissimo tempo in ambiente sotterraneo hanno reso le analisi piuttosto complesse, ma è stato comunque possibile giungere a conclusioni molto interessanti.
I risultati analitici hanno permesso di identificare la natura dei pigmenti riconosciuti principalmente - nel caso di colori gialli e rossi - come terre (o in generale pigmenti di natura argillosa) e cinabro, evidenza sperimentale che trova riscontro nelle numerose ipotesi di natura storico-artistica avanzate dagli studiosi, secondo cui la tipologia del pigmento venisse scelta in base alla classe di appartenenza (per esempio generalmente il cinabro veniva riservato a membri dell’aristocrazia).