Abstract:
Nel corso degli anni dopo la crisi finanziaria, il sistema economico bancario ha fatto emergere le lacune che hanno le aziende nel comunicare ai propri investitori le corrette informazioni finanziarie collegate all’emissione dei titoli. Molti investitori si sono trovati a firmare documenti di sottoscrizione opachi contenenti un’infinità di informazioni la cui utilità è stata messa in discussione diverse volte. Nel seguente elaborato viene affrontato il tema della disclosure finanziaria relativa ai prospetti informativi per le società quotanti nei mercati borsistici di Italia e U.S.A., nello specifico Borsa Italiana e NYSE. L’importanza delle informazioni viene giustificata dal fatto che queste non sono omogeneamente detenuti da tutti gli attori partecipanti al mercato, dando in questo modo spazio alla creazione di asimmetrie informative. Il fatto che i manager, supportati dalle norme attualmente in vigore sulla redazione dei prospetti informativi, riescano a fornire un enorme quantità di informazioni senza soffermarsi al problema che chi legge deve essere in grado di reperire le informazioni chiave per investire con cognizione di causa, fa sorgere una problematica relativa alla qualità delle informazioni dei prospetti e alla necessità di adeguarsi al mercato provvedendo una rielaborazione delle informazioni. Dunque, analizzare la qualità delle informazioni dei prospetti diviene necessario nell’ottica di dare una migliore disclosure finanziaria ai potenziali investitori che si trovano in un mercato con asimmetrie informative, prodotti opachi, scarsa fiducia nel mercato e diversificata cultura finanziaria. A questo proposito il primo e il secondo capitolo introducono i contesti di riferimento, quindi il mercato borsistico italiano e statunitense, vengono esposte le motivazioni che portano alla decisione di quotazione, i requisiti per entrare nei relativi mercati borsistici, conseguentemente illustrando i processi che portano società con medio bassa capitalizzazione alla quotazione nei relativi mercati di riferimento. Con il terzo capitolo si affronta una prima parte con una discussione generale sul prospetto informativo, prendendo visione delle normative che regolano la stesura dei prospetti in chiave europea e statunitense. Attraverso un’analisi delle responsabilità e delle ivi peculiarità, si spiega l’importanza che vi si addice nella comunicazione finanziaria e durante tutto il processo di quotazione. La seconda parte del terzo capitolo si dedica ad analizzare le informazioni contenute nei prospetti, capire quale sia il problema di comunicazione finanziaria che conseguentemente porta a specificare meglio la necessità e l’importanza di una chiara disclosure. Per cui si procede a chiarire la relazione tra la qualità della disclosure obbligatoria e volontaria in un contesto di mercato con asimmetrie informative. Infine, vengono analizzate e messe in comparazione quelle che possiamo definire informazioni chiave contenute nei prospetti informativi delle società quotanti in Borsa Italiana e NYSE; cercando di dare una risposta al problema, che trova una soluzione nella diversità di conoscenza del mercato finanziario e dei suoi strumenti da parte degli investitori e alla necessità di riformare il sistema tramite nuovi documenti più semplici e chiari. L’ultimo capitolo porta alla luce un’analisi dei prospetti informativi di tre società americane e tre italiane che hanno capitalizzazione di mercato e prezzi di quotazione simili e si ritrovano ad operare negli stessi mercati. In conclusione, si cerca di capire se questi prospetti abbiano una completezza di informazioni che possa portare a chi li legge una chiara conoscenza nella decisione di intraprendere o meno l’investimento.