dc.contributor.advisor |
Gargiulo, Enrico |
it_IT |
dc.contributor.author |
Speranza, Caterina <1987> |
it_IT |
dc.date.accessioned |
2019-06-18 |
it_IT |
dc.date.accessioned |
2019-11-20T07:06:56Z |
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dc.date.issued |
2019-07-08 |
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dc.identifier.uri |
http://hdl.handle.net/10579/15043 |
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dc.description.abstract |
Ciò che andrò ad analizzare parte da un preambolo storico su come il nostro Paese ha vissuto l'immigrazione dal dopo guerra ad oggi
Quindi una analisi del contesto in cui l'immigrazione si va a inserire in Italia.
Determinato il contesto analizzerò il modo in cui nel nostro paese avviene l’accoglienza dei richiedenti asilo, che è caratterizzata da una gestione generale nazionale che poi lascia agli enti locali la gestione che più sembra adatta al territorio.
Esporrò quindi come si evolve il percorso di accoglienza di queste persone e in che strutture sono o dovrebbero essere accolti nelle varie fasi.
Le principali strutture sono i CAS (centri di accoglienza straordinaria) e gli Sprar (servizio di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) i quali non sono equamente distribuiti sul territorio italiano infatti la maggioranza si trova nel sud Italia.
Scopo importante dello Sprar è quello di sostenere le persone inserite nel progetto verso un'autonomia personale all'interno del territorio di riferimento, questo fa emergere tutta una serie di limiti concreti che gli operatori e i beneficiari si trovano ad affrontare e fa emergere come sia necessario coinvolgere non solo gli enti che gestiscono l'accoglienza ma tutti i servizi a cui fan riferimento anche i cittadini italiani, dagli enti di formazione alle agenzie interinali ai servizi sociali.
Per questo aspetto porterò anche delle interviste di persone direttamente coinvolte nella gestione di centri Sprar.
Questo per poi arrivare alla diatriba tra accoglienza diffusa, quindi in strutture più piccole, solitamente appartamenti, come si è deciso di accoglierli a Belluno e come il modello Sprar auspicherebbe e l'accoglienza in strutture grandi dove sono accolti molti richiedenti asilo in uno stesso "campo", o struttura, un esempio può essere il centro di Cona dove vi erano un migliaio di persone.
La Tesi verrà supportata da riferimenti ricavati da documentazione ufficiale, da articoli di esperti, da pubblicazioni specialistiche e mirate, da interviste con vari soggetti , istituzionali, operatori e beneficiari, dalle quali vorrei far emergere quanto la modalità di accoglienza utilizzata ha effetti rispetto all'integrazione nei territori come effetti economici, culturali e sociali.
Trarrò quindi delle considerazioni su quanto emerso dalla ricerca.
Nel frattempo è stato approvato il decreto sicurezza e quindi verificherò le conseguenze che questo determinerà nella gestione dell'accoglienza. |
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dc.language.iso |
it |
it_IT |
dc.publisher |
Università Ca' Foscari Venezia |
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dc.rights |
© Caterina Speranza, 2019 |
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dc.title |
accoglienza dei richiedenti asilo in Italia - differenza tra accoglienza diffusa e in centri più concentrati |
it_IT |
dc.title.alternative |
accoglienza dei richiedenti asilo in Italia - differenza tra accoglienza diffusa e in centri più concentrati |
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dc.type |
Master's Degree Thesis |
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dc.degree.name |
Lavoro, cittadinanza sociale, interculturalità |
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dc.degree.level |
Laurea magistrale |
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dc.degree.grantor |
Scuola in Servizio Sociale e Politiche Pubbliche |
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dc.description.academicyear |
2018/2019_sessione_estiva |
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dc.rights.accessrights |
closedAccess |
it_IT |
dc.thesis.matricno |
824355 |
it_IT |
dc.subject.miur |
SPS/08 SOCIOLOGIA DEI PROCESSI CULTURALI E COMUNICATIVI |
it_IT |
dc.description.note |
accoglienza diffusa nel Bellunese: uno studio comparativo |
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dc.degree.discipline |
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dc.contributor.co-advisor |
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it_IT |
dc.date.embargoend |
10000-01-01 |
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dc.provenance.upload |
Caterina Speranza (824355@stud.unive.it), 2019-06-18 |
it_IT |
dc.provenance.plagiarycheck |
Enrico Gargiulo (enrico.gargiulo@unive.it), 2019-07-08 |
it_IT |