Abstract:
Le prospettive europee hanno guidato le recenti riforme del mercato del lavoro introdotte in Italia: la riforma Monti-Fornero (Legge 92/2012) e il Jobs Act (serie di provvedimenti legislativi emanati tra il 2014 e il 2015 dal governo Renzi). Anche il Reddito di Inclusione (REI) rientra tra queste politiche di attivazione. Si tratta di una misura nazionale di reddito di ultima istanza per il contrasto alla povertà introdotta con il Decreto Legislativo 15 settembre 2017, n. 147 ed erogata a partire dal 1° gennaio 2018.
Il REI può essere considerato una misura influente nel mercato del lavoro? È efficace per incentivare l’attivazione lavorativa?
Cercherò di rispondere a questa domanda a partire da tre diverse analisi.
Prima di tutto, analizzerò la sperimentazione di altre due misure di contrasto alla povertà già precedentemente introdotte nell’ordinamento italiano: il Reddito Minimo di Inserimento (RMI) e il Sostegno all’Inclusione Attiva (SIA).
In seguito, allargherò lo sguardo per comprendere il territorio europeo. Infatti, negli ultimi anni le politiche italiane per il mercato del lavoro stanno seguendo le prospettive europee, contrassegnate dal concetto di Flexicurity e da un legame sempre più stretto tra contributi di protezione in caso di disoccupazione e politiche di attivazione: European Employment Strategy e Social Policy Agenda del 1997, Strategia di Lisbona del 2000 ed Europa 2020.
Pur con caratteristiche specifiche, tutti i Paesi membri dell’Unione Europea hanno introdotto politiche di reddito minimo garantito, più o meno connesse a obblighi e/o incentivi di ricerca attiva di un’occupazione lavorativa. Approfondirò, in particolare, le misure presenti in tre Paesi europei che più si avvicinano al modello di welfare italiano:
- la Spagna propone il Renta Activa de Inserción – RAI, il Programa de recualificación professionale de las personas que agoten la protección por desempleo – PREPARA e il Programa extraordinario de Activación para el Empleo – PAE, più diciannove diversi redditi minimi regionali e locali, con grandi difformità per requisiti, copertura, somma riconosciuta e durata;
- il Portogallo propone il Rendimento Social de Inserção – RSI;
- la Francia propone il Revenue de Solidarité Active - RSA.
Stringerò, infine, il focus sull’ambito territoriale dell’Azienda ULSS 4 Veneto Orientale, per raccogliere i dati relativi alle domande presentate, alle domande positive, alle tipologie di progetti personalizzati, alla rete dei servizi territoriali. In particolare, indagherò le relazioni e la collaborazione tra Servizi sociali comunali e i Centri per l’Impiego, le politiche di attivazione già presenti e operanti sul territorio e quelle proposte dall’ufficio PON-Inclusione, tramite l’utilizzo delle risorse a valere sull’omonimo fondo.