Abstract:
Il contesto internazionale si prefigura come uno scenario in cui le tensioni tra gli stati stanno plasmando un ambiente in cui proliferano manifestazioni, più o meno dirette, di timore, sospetto o odio nei confronti di ciò che si delinea come "altro". Negli anni, la Russia ha attratto stereotipi di diverso genere e tipo che hanno plasmato la coscienza popolare occidentale condizionando l’attitudine di alcuni paesi verso la Russia. Basato sulla contrapposizione noi/loro, il sentimento di sospetto verso la Russia, non solamente riflette una realtà pre-discorso, ma, soprattutto, incide sulle relazioni bilaterali tra gli stati e sulle dinamiche geopolitiche, influenzando sia il discorso che le scelte politiche degli stati. L’analisi del processo di costruzione del discorso antirusso condotto in seno ai media occidentali e agli ambienti politici e accademici, si rivela essere propedeutica e funzionale allo studio del discorso e delle posizioni adottate da quei paesi che, storicamente, si sono rivelati maggiormente critici nei confronti della Russia. Consapevoli della centralità e importanza del "nation brand" nelle relazioni internazionali, se da un lato condurre un’analisi critica della Russia è un’azione legittima, dall'altro è fondamentale fare di obiettività e equilibrio i principali strumenti di indagine al fine di superare il passato e creare un nuovo ambiente di cooperazione.