Abstract:
Spesso si è erroneamente portati a pensare che esista un’unica lingua dei segni per tutti i Paesi del mondo, che persone non udenti di diversa nazionalità possano comprendersi utilizzando i gesti, ma non è così. Nel mondo esistono centinaia di lingue dei segni, ognuna con il proprio lessico e le proprie regole grammaticali, da considerarsi lingue al pari di quelle parlate. L’obiettivo di questo lavoro è quello di analizzare le caratteristiche principali della lingua dei segni cinese, confrontandola con altre lingue dei segni dell’Asia Orientale e alcune delle lingue dei segni più note, tra cui l’American Sign Language e la Lingua dei Segni Italiana.
Nel primo capitolo si tratta il tema della sordità e il legame che c’è tra questa patologia e l’acquisizione del linguaggio nelle diverse fasi educative di bambini e adolescenti, evidenziando anche diversi metodi educativi, tra cui l’acquisizione della lingua dei segni.
Il secondo capitolo è, invece, incentrato sulla lingua dei segni cinese, analizzando le tappe che hanno portato alla diffusione di questo sistema di comunicazione nella comunità dei non udenti e dedicando particolare attenzione agli aspetti grammaticali.
Infine, nel terzo capitolo, viene presa in analisi una categoria di segni tipica della lingua dei segni cinese, condivisa da altre lingue dei segni dell’Asia Orientale, caratterizzata dalla presenza nei segni di caratteri o parti di essi, che possono essere riprodotti in modo statico o dinamico, tracciando il carattere con il movimento delle dita.