Abstract:
Il presente lavoro si fa carico di questioni che il confronto con il fenomeno del Totalitarismo non può non suscitare nello studioso, oltre che nell'uomo in quanto uomo. Alla luce degli scritti di Hannah Arendt, si analizzeranno il regime e il soggetto totalitario. Secondo l'autrice, sono soltanto due i governi totalitari che si sono dati storicamente, quello nazista in Germania e quello comunista in Russia, accomunati da tratti – quali l'atomizzazione sociale, il bisogno continuo di vittime, l'anti-utilitarismo, l'uso di strumenti come la violenza e il terrore – che risultano indispensabili per la sopravvivenza di regimi di questo genere. Anche la propaganda, marcatamente ideologica e falsa, riveste un ruolo fondamentale nella promozione del consenso, indice della tendenza del Totalitarismo a fondare la propria esistenza sulla menzogna. Il carattere menzognero investe poi la natura stessa dell'uomo, sia di chi aderisce al regime, sia di chi ne è vittima, in un processo di disumanizzazione del soggetto che raggiunge l'apice nel campo di concentramento. Qui, il male assume un aspetto radicale, eppure non manca di stupire, insieme, per la sua apparente banalità. Nell'analisi del fenomeno in questione sarà prezioso inoltre il riferimento agli scritti di Kafka, dove è implicito molto di quello che il Totalitarismo esplicita. Infine, ci chiederemo se esso sopravviva ancora oggi, mostrando il rischio che possa conseguire la vittoria definitiva dietro forme esasperate di Negazionismo.