Abstract:
Con questo elaborato selezionerò alcune poesie di Sakutarō per considerarle non come poesie, ma come fossero il ricordo di un suo sogno. Poi, avvalendomi di strumenti psicanalitici come l’associazione libera di parole di Freud e la rêverie di Ogden, porterò alla luce il significato nascosto di quell’ipotetico sogno, incubo o sogno non sognato.
Freud ha tentato il mio stesso esperimento nell’analisi di una novella dal titolo “Gradiva” di Wilhelm Jensen nel 1907, e dal suo lavoro si può capire come l’analisi interpretativa di un sogno e un’analisi psicanalitica di un’opera letteraria, come spiegherò nell’elaborato, non possano essere condotte allo stesso modo. Per poter comprendere a pieno la psiche di qualcuno, è doveroso conoscerne bene il passato perché è l’origine delle sue idee, e gli eventi vissuti contribuiscono a poco a poco a dar forma alla sua personalità, ossia ciò che genera una risposta emotiva ad uno stimolo esterno.
Sarà quindi essenziale presentare preliminarmente uno sfondo biografico per collocare il poeta: dopo aver presentato una cronaca della sua vita, prenderò in analisi i suoi diari, specificatamente le pagine in riferimento ai giorni prossimi alla stesura della poesia da analizzare. Li metterò in relazione con gli eventi appurati della sua vita, per poi ricollegarli agli ipotetici elementi inconsci trovati durante l’analisi dei suoi sogni.
Mi impegno, e spero di riuscire, a produrre un lavoro plausibile e il più fedele possibile alla vita e alla personalità del poeta, senza banalizzare mai la sua psiche.