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Lo scopo di tale elaborato è quello, a priori, di descrivere come l’integrazione a monte sia stata, specialmente durante il secolo scorso, una possibilità di rilancio per diverse aziende manifatturiere italiane, quale strategia per una gestione autonoma e di controllo delle varie fasi della filiera produttiva ed in seconda analisi, contrapporre la funzione specifica del ruolo dell’integrazione verticale così come era stata concepita, rispetto agli effettivi contesti legati alle specifiche realtà manifatturiere.
Si andrà, inoltre, a specificare quanti tipi di integrazione verticali esistono, i vari vantaggi e svantaggi che ne derivano e la conseguente evoluzione sfociata nel fenomeno opposto, quale la disintegrazione verticale o esternalizzazione.
Successivamente si andrà ad approfondire storicamente il legame tra le varie imprese manifatturiere del nordest, durante il famoso periodo del “boom” e lo sviluppo dei vari distretti, partendo dagli inizi degli anni ’80 fino al periodo in cui è iniziato il processo di snellimento e semplificazione delle imprese.
Alla fine di tale analisi si passerà ad affrontare un caso pratico, relativo ad una impresa manifatturiera, la F.lli Bertolin S.r.l. di Marostica (VI), sorta agli inizi degli anni ’80, legata ai distretti di Montebelluna, quale tipico “fenomeno del nordest”, azienda, che, ancora oggi, fa largo utilizzo dell’integrazione verticale, oggetto di tale studio. A seguito dell’inizio della delocalizzazione da parte delle imprese del distretto di Montebelluna e della globalizzazione in generale, l’azienda in questione, ha trovato nell’integrazione verticale la sua carta vincente, introducendo nel suo processo produttivo, la produzione della materia prima, allo scopo di rimanere competitiva nei confronti delle nuove realtà emergenti. Tale scelta è stata strategica nel dare la possibilità ad una diversificazione ulteriore della propria produzione, con una serie di prodotti che permette di coprire nuovi mercati sia interni che internazionali. Inoltre, in questa ultima parte verranno inserite delle interviste che avranno lo scopo di esporre quanto analizzato a livello teorico a confronto con il caso pratico.
In conclusione, si deduce come l’integrazione verticale, in tale caso, sia stata un’alternativa di riscatto e di sviluppo per questo tipo di realtà aziendali che diversamente non avrebbero avuto la possibilità di ulteriore crescita nel mercato globale. |
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