Abstract:
L’obiettivo del presente elaborato consiste nell’analizzare gli strumenti messi a disposizione dall’Amministrazione Finanziaria Italiana per prevenire e quindi per cercare di debellare l’evasione dell’IVA, in linea con le direttive UE che cercano di rendere questa imposta più armonica possibile tra i diversi Stati membri.
La prima parte dell’elaborato è dedicata ad un esame del tributo, avente lo scopo di illustrarne i concetti di base sul funzionamento basato sugli istituti che la compongono, ossia rivalsa e detrazione.
Inoltre verrà trattato il tema del VAT GAP per quanto riguarda l’Italia rispetto agli altri paesi europei delineando i vari comportamenti che causano il mancato gettito IVA italiano. Tra i quali la cosiddetta “frode carosello” che tratteremo nei suoi aspetti fondamentali, una delle pratiche maggiormente rilevanti nel mancato gettito IVA soprattutto a livello europeo.
Nella parte centrale sono trattati due degli strumenti antievasione posti in essere dall’Amministrazione Finanziaria italiana: il meccanismo dell’inversione contabile o “reverse charge”, il sistema creato proprio allo scopo di contrastare le frodi carosello. L’analisi del meccanismo verterà sulle differenti fattispecie in cui si sostanzia, vale a dire quella “interna” e quella “esterna”, e si concentrerà sulle innovazioni, apportate dalla Legge di Stabilità per il 2015, finalizzate anche all’estensione dell’ambito applicativo.
Inoltre verrà trattato il meccanismo dello “split payment”, anch’esso oggetto di disamina. Per entrambi gli istituti verrà posta l’attenzione più che sul meccanismo in senso stretto, sulla funzione antievasione che hanno assunto nei vari anni e alcuni aspetti critici riscontrati dagli operatori nel loro utilizzo.
A chiusura dell’elaborato, la terza parte sarà incentrata sulla “fatturazione elettronica”, un istituto innovativo non solo a livello nazionale ma anche in ambito comunitario, introdotto in Italia dalla Legge di Stabilità per il 2019. L’Italia si configura come uno dei primi paesi ad adeguarsi alla nuova direttiva europea.
L’esame della “fatturazione elettronica” non si arresterà ad una descrizione del meccanismo applicativo, ma verterà sulle problematiche attuative, evidenziate dalle imprese in relazione alla poca digitalizzazione presente soprattutto nelle piccole medie imprese italiane, spina dorsale dell’economia italiana. Inoltre verrà posta attenzione sulla reale funzione antievasione con il quale si è posto tale istituto agli occhi dell’opinione pubblica.