Abstract:
L'oggetto della mia tesi è un movimento teatrale di avanguardia chiamato angura, emerso negli anni sessanta in Giappone. Il termine (wasei eigo di underground) ne sottolinea le origini: sotterranei, piccole sale nascoste, bar, tende, comunque luoghi alternativi, spesso precari e itineranti. Teatro dai forti connotati politici, nasce dai tumulti delle lotte del movimento studentesco e delle violente manifestazioni contro il rinnovo del trattato di sicurezza con gli Stati Uniti (conosciuto con il nome Anpo). Protagonista del movimento anti-Anpo fu lo Zengakuren, federazione nazionale di studenti che si staccherà dal partito comunista, dando vita alla Nuova Sinistra. Da questo humus di contestazione e fermento politico nasce l'angura, teatro irriverente e fuori dagli schemi. Esso si pone in aperta rottura con lo shingeki, teatro di ispirazione occidentale, che dal dopoguerra era andato consolidandosi come istituzione e spettacolo di consumo.
La nuova generazione di artisti, tra cui Satō Makoto, Kara Jūrō, Suzuki Tadashi e Terayama Shūji, dà vita ad una vera e propria “rivoluzione teatrale”, mettendo in discussione l'idea stessa di teatro: il modo di concepire le messe in scena, il rapporto con il pubblico e lo spazio scenico. All'insegna di una sperimentazione continua, essi recuperano la tradizione autoctona fondendola sapientemente alle avanguardie occidentali, restituiscono valore assoluto e incondizionato al corpo e sfumano il confine tra vita e teatro.