Abstract:
I crediti deteriorati sono una tra le principali fonti di rischio per gli istituti bancari, in quanto l’incertezza della loro riscossione, sia in termini di ammontare che di rispetto delle scadenze prestabilite, con conseguenti obblighi di accantonamento cautelativo, incide profondamente sulla redditività e stabilità delle banche.
A partire dalla crisi finanziaria del 2007 questo fenomeno ha iniziato a diffondersi sempre di più nel sistema bancario, tanto da richiedere alle Autorità un’implementazione della normativa al fine di sviluppare appositi strumenti in grado di gestire le esposizioni e di arginare la propagazione di perdite a livello sistemico.
Il presente elaborato ha lo scopo di analizzare le modalità di valutazione, monitoraggio e gestione dei crediti non performanti, concentrandosi in particolare su come questi non rappresentino solo una fonte di preoccupazione per le banche, ma anche di guadagno. Il vantaggio è da intendersi non solo in termini di redditività e di rafforzamento patrimoniale per gli istituti che gestiscono e cedono nel mercato i Non Performing Loans (NPL), ma anche a livello economico per quelli che li acquistano e ne hanno fatto un vero e proprio business.
In particolare, il presente elaborato è stato supportato da Banca Ifis, che dal 2013 si occupa di acquistare da altri istituti portafogli di crediti di difficile esigibilità, principalmente nel segmento del consumo non garantito, confermandosi ad oggi una delle realtà più attive in questo settore.