Abstract:
In una società in cui la migrazione è in costante aumento, la capacità di imparare una nuova lingua è diventata essenziale. Tuttavia, una fetta considerevole della popolazione migrante possiede una scolarizzazione insufficiente o nulla, perciò non solo non possiede le abilità tecniche e strumentali legate alla lettura e alla scrittura, ma dispone di un approccio diverso a tutti gli aspetti dell’apprendimento (dal come tenere in mano una penna alle differenze cognitive in termini di capacità di memorizzazione, astrazione o categorizzazione). L’alfabetizzazione fornisce gli strumenti tramite i quali adattarsi a una nuova società in cui la comunicazione scritta è fondamentale in ogni relazione ed è ormai accertato come modifichi il cervello di un apprendente non solo in senso cognitivo, ma anche anatomico. Essa inoltre, in una società altamente testualizzata, rappresenta un mezzo per il miglioramento del proprio livello di vita, fornendo gli strumenti per accedere al mondo del lavoro, o per poter conoscere e far rispettare i propri diritti. Molti studi hanno dimostrato come il cervello di un analfabeta lavori diversamente da quello di un individuo alfabetizzato, elaborando in modo diverso le informazioni e, quindi, il linguaggio e la comunicazione. È pertanto essenziale comprendere come insegnare al meglio una lingua seconda ad apprendenti analfabeti, prendendo in considerazione le conoscenze offerteci da scienze come la neurolinguistica e la psicolinguistica nel campo dell’apprendimento da parte di adulti analfabeti. Questo elaborato intende discutere le implicazioni glottodidattiche delle nozioni delle neuroscienze riguardanti l’apprendimento di una seconda lingua da parte di adulti analfabeti in lingua madre.
In a society where migration is constantly increasing, the ability to learn a new language has become substantial. Nevertheless, a considerable proportion of the migrant population has received little or no education and thus not only lacks technical reading and writing skills, but has a different approach to all aspects of learning (e.g. from how to hold a pen to the cognitive differences in terms of memorization, abstraction or categorisation). Literacy provides the tools to better adjust to a new society in which written communication is essential to every kind of relationship and it is proven to change the brain both in cognitive and anatomical terms. Moreover, in a highly textualized society, literacy represents a way to improve one’s living conditions, providing the tools to access the employment market or to know one’s rights and have them respected. Many studies have demonstrated how the illiterate brain works differently from the literate one, having a diverse way to process information and, therefore, language and communication. For this reason, it is of utmost importance to understand how to best teach a second language to illiterate adults, by taking into account the knowledge that sciences such as neuropsychology and neurolinguistic offer on the topic of language acquisition in illiterate learners. This dissertation intends to discuss the teaching implications of the findings of neurosciences in the field of second language learning by adult illiterates in their first language.