La protezione del patrimonio culturale siriano alla luce dell’attuale conflitto civile: il caso studio di Dura-Europos

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dc.contributor.advisor Tonghini, Cristina it_IT
dc.contributor.author Antoniolli, Sara <1992> it_IT
dc.date.accessioned 2019-02-18 it_IT
dc.date.accessioned 2019-06-11T08:43:30Z
dc.date.issued 2019-03-07 it_IT
dc.identifier.uri http://hdl.handle.net/10579/14672
dc.description.abstract Il presente studio si pone come obiettivo l’analisi del quadro normativo attualmente disponibile per la tutela del patrimonio culturale della Repubblica Araba Siriana, con un focus particolare sul sito archeologico di Dura-Europos. Partendo da un excursus storiografico sulla città- nata sotto l’impero seleucide e governata per tre secoli dall’impero romano, caduta nell’oblio in seguito alla conquista persiana e riscoperta fortuitamente solo nel corso del secondo decennio del XX secolo, la ricerca si sofferma sulle principali testimonianze storico-artistiche che Dura-Europos offre all’umanità, attraverso le quali sono efficacemente poste in evidenza le ragioni del suo eccezionale valore universale, ufficialmente riconosciutole con l’inserimento nella Tentative List dell’UNESCO nel 2011. Il contemporaneo scoppio del conflitto civile siriano accentua le difficoltà di tutela del patrimonio culturale, mobile ed immobile, presentando nuove e cruente forme di distruzione ed aggravando quelle già in atto; emblematico a tal proposito, il saccheggio di Dura-Europos, iniziato già prima del conflitto civile e gravemente amplificato dalla condizione belligerante del paese. Scavi illegali e commercio illecito di beni culturali rappresentano una costante ferita per il patrimonio culturale dell’umanità intera e, durante una guerra, assumono l’aspetto di una vera e propria emorragia. Gli strumenti giuridici internazionali, ratificati dalla Siria per far fronte a tali situazioni ed esaminati in questa sede, hanno rivelato numerose carenze, rendendo pertanto necessari interventi ad hoc del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e campagne di salvaguardia promosse dall’UNESCO e da altre Organizzazioni Internazionali. Il patrimonio culturale siriano ha subito e continua a subire gravissimi danni e Dura-Europos, la città che venne definita “la Pompei del deserto siriano” è solo una delle diverse testimonianze di un sistema di tutela che presenta molteplici debolezze. In tale ottica di pensiero, l’ultima parte dell’elaborato si propone di analizzare le ragioni dell’inefficacia del sistema, provando ad indicare nuove e concrete misure risolutive. it_IT
dc.language.iso it it_IT
dc.publisher Università Ca' Foscari Venezia it_IT
dc.rights © Sara Antoniolli, 2019 it_IT
dc.title La protezione del patrimonio culturale siriano alla luce dell’attuale conflitto civile: il caso studio di Dura-Europos it_IT
dc.title.alternative La protezione del patrimonio culturale siriano alla luce dell'attuale conflitto civile: il caso studio di Dura-Europos it_IT
dc.type Master's Degree Thesis it_IT
dc.degree.name Economia e gestione delle arti e delle attività culturali it_IT
dc.degree.level Laurea magistrale it_IT
dc.degree.grantor Scuola in Conservazione e Produzione dei Beni Culturali it_IT
dc.description.academicyear 2017/2018, sessione straordinaria it_IT
dc.rights.accessrights closedAccess it_IT
dc.thesis.matricno 860898 it_IT
dc.subject.miur IUS/13 DIRITTO INTERNAZIONALE it_IT
dc.description.note Settore Scientifico disciplinare II - Archeologia e Storia dell'Arte del Vicino Oriente Antico (L-or/05) it_IT
dc.degree.discipline it_IT
dc.contributor.co-advisor it_IT
dc.date.embargoend 10000-01-01
dc.provenance.upload Sara Antoniolli (860898@stud.unive.it), 2019-02-18 it_IT
dc.provenance.plagiarycheck Cristina Tonghini (tonghini@unive.it), 2019-03-04 it_IT


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