Abstract:
L’elaborato prevede lo studio delle attività espositive a Udine a cavallo tra il XIX e il XX secolo e precisamente dal 1853 al 1951, prendendo in considerazione una trentina di mostre d’arte analizzate attraverso i relativi cataloghi e periodici dell’epoca. L’indagine coinvolge gli artisti più importanti di questo periodo di passaggio ed ha lo scopo di tracciare una storia dell’arte contemporanea a Udine. A partire quindi dalla Prima esposizione delle belle arti in Udine svoltasi nel 1853 in cui si nota una forte restrizione ai temi ed agli stili accademici espressi dagli artisti Michelangelo Grigoletti, Filippo Giuseppini e Giuseppe Malignani, si passa gradualmente ad una apertura verso nuove forme artistiche, anche grazie al collegamento della realtà udinese verso i maggiori avvenimenti artistici italiani quali la Biennale d’Arte di Venezia e la Quadriennale Nazionale di Roma. Le nuove tendenze trovano la loro affermazione alla I Mostra della Scuola Friulana d’Avanguardia del 1928, organizzata dal giovane gruppo composto da Dino, Mirko e Afro Basaldella, accompagnati da Angilotto Ermacora Modotto e Alessandro Filipponi. Il percorso attraversa gli anni tra le due guerre con le prolifiche mostre promosse dal Sindacato fascista artisti e professionisti, per concludersi con le mostre organizzate dal Circolo artistico friulano sostenitore del movimento neorealista conosciuto con il nome di Vicolo Florio e capeggiato da Giuseppe Zigaina.