Abstract:
La tesi è il risultato di un forte interesse per il tema dell’immigrazione e, più specificatamente, per le politiche e strategie adottate dall’Unione Europea nel corso degli anni per gestire il fenomeno migratorio, questione incredibilmente complicata e in costante evoluzione (di cui la cosiddetta “crisi migratoria” ne rappresenta l’esempio più recente). È stata condotta un’analisi della storia migratoria europea, prendendo in considerazione soprattutto i cambiamenti avvenuti dagli anni ’90 del Novecento in poi. Il focus è incentrato sulle scelte compiute dall’UE, essendo esse un riflesso delle dinamiche e dei cambiamenti nel modo in cui la migrazione e i migranti sono percepiti dalla società europea. Il lavoro evidenza l’esistenza di una discrepanza tra dimensione interna ed esterna della politica migratoria europea, la quale ha permesso di capire perché è stato (e continua ad essere) difficile per gli Stati Membri armonizzare le loro politiche e trovare una soluzione comunitaria. Per quel che riguarda la dimensione esterna, un’attenzione particolare è stata rivolta ai vari strumenti e approcci che l’UE ha adottato negli anni, in un tentativo di alleggerire il suo fardello ed esternalizzare la gestione del problema (e i costi ad esso associati). Per poter osservare gli elementi identificati nel corso dell'analisi all’interno di un esempio concreto, è stata presa in considerazione la Dichiarazione conclusa tra UE e Turchia in data 18 Marzo 2016, concentrandosi soprattutto sui contenuti, le dinamiche di negoziazione, i dibattiti di natura etica e legale ad essa associati, e gli obiettivi raggiunti nei primi due anni di attuazione.