dc.contributor.advisor |
Caroli, Rosa |
it_IT |
dc.contributor.author |
Pereyra, Natalia Andrea <1990> |
it_IT |
dc.date.accessioned |
2019-02-18 |
it_IT |
dc.date.accessioned |
2019-06-11T08:42:08Z |
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dc.date.available |
2019-06-11T08:42:08Z |
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dc.date.issued |
2019-03-07 |
it_IT |
dc.identifier.uri |
http://hdl.handle.net/10579/14433 |
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dc.description.abstract |
L’obiettivo della tesi è individuare le implicazioni degli sviluppi della questione nord-coreana, avvenuti tra il 1998 e il 2018, per le politiche di sicurezza giapponesi. L’analisi è stata costruita seguendo una linea cronologica al fine di individuare “le cause e le conseguenze” dei diversi sviluppi avvenuti nel periodo preso in considerazione. L’estremo iniziale di tale periodo corrisponde all'anno in cui la Corea del Nord svolse un test di lancio di un satellite nel corso del quale un razzo sorvolò per la prima volta il territorio giapponese. L’importanza di tale avvenimento è legata alla presa di consapevolezza del Giappone di non essere in grado di rispondere a ciò che poteva essere considerato una vera e propria provocazione del regime di Pyongyang. L'analisi individua una correlazione tra le provocazioni nord-coreane e le evoluzioni avvenute nella modalità di risposta adottata dal Giappone e nei mezzi attraverso cui ha potuto farlo. Le principali implicazioni individuate sono state la tendenza del governo giapponese a dotare lo Stato e le Forze di Auto-difesa di nuove capacità, come quella di difendersi dai missili balistici e di adottare un ruolo più "pro-attivo" nel mantenimento della pace e della sicurezza internazionali, e il parziale superamento del divieto all'esercizio dell’auto-difesa collettiva. |
it_IT |
dc.language.iso |
it |
it_IT |
dc.publisher |
Università Ca' Foscari Venezia |
it_IT |
dc.rights |
© Natalia Andrea Pereyra, 2019 |
it_IT |
dc.title |
LE IMPLICAZIONE DELLA QUESTIONE NORD-COREANA PER LE POLITICHE DI SICUREZZA GIAPPONESI. |
it_IT |
dc.title.alternative |
Le implicazioni della questione nord-coreana per le politiche di sicurezza giapponesi. |
it_IT |
dc.type |
Master's Degree Thesis |
it_IT |
dc.degree.name |
Relazioni internazionali comparate |
it_IT |
dc.degree.level |
Laurea magistrale |
it_IT |
dc.degree.grantor |
Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali Comparati |
it_IT |
dc.description.academicyear |
2017/2018, sessione straordinaria |
it_IT |
dc.rights.accessrights |
openAccess |
it_IT |
dc.thesis.matricno |
832956 |
it_IT |
dc.subject.miur |
SPS/14 STORIA E ISTITUZIONI DELL'ASIA |
it_IT |
dc.description.note |
L’obiettivo della tesi è individuare le implicazioni degli sviluppi della questione nord-coreana, avvenuti tra il 1998 e il 2018, per le politiche di sicurezza giapponesi. L’analisi è stata costruita seguendo una linea cronologica al fine di individuare “le cause e le conseguenze” dei diversi sviluppi avvenuti nel periodo preso in considerazione. L’estremo iniziale di tale periodo corrisponde all'anno in cui la Corea del Nord svolse un test di lancio di un satellite nel corso del quale un razzo sorvolò per la prima volta il territorio giapponese. L’importanza di tale avvenimento è legata alla presa di consapevolezza del Giappone di non essere in grado di rispondere a ciò che poteva essere considerato una vera e propria provocazione del regime di Pyongyang. L'analisi individua una correlazione tra le provocazioni nord-coreane e le evoluzioni avvenute nella modalità di risposta adottata dal Giappone e nei mezzi attraverso cui ha potuto farlo. Le principali implicazioni individuate sono state la tendenza del governo giapponese a dotare lo Stato e le Forze di Auto-difesa di nuove capacità, come quella di difendersi dai missili balistici e di adottare un ruolo più "pro-attivo" nel mantenimento della pace e della sicurezza internazionali, e il parziale superamento del divieto all'esercizio dell’auto-difesa collettiva. |
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dc.degree.discipline |
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dc.contributor.co-advisor |
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dc.date.embargoend |
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it_IT |
dc.provenance.upload |
Natalia Andrea Pereyra (832956@stud.unive.it), 2019-02-18 |
it_IT |
dc.provenance.plagiarycheck |
Rosa Caroli (caroli@unive.it), 2019-03-04 |
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