Abstract:
L’indagine presentata nell’elaborato muove da iniziali cenni dell’infanzia leopardiana e prosegue attraverso un’analisi degli scritti eruditi e filologici (1811-1815) frutto degli intensi anni di studio presso la biblioteca paterna. Tali studi, motivati dalla volontà familiare di rendere il Leopardi un giovane erudito difensore della fede cattolica, si rivelano il terreno su cui si staglia l’eccezionalità leopardiana. Nello svolgersi del 1816 il carattere divergente del recanatese, nei confronti della cultura dominante e nei riguardi della propria famiglia, si esprime attraverso una particolare produzione erudita, filologica e letteraria. La presa di coscienza della propria divergenza concorre alla manifestazione della conversione attraverso le prime composizioni originali. Alla conclusione del ’16, estinta la possibilità di corrispondenza al progetto familiare, il recanatese inizia a intrattenere un rapporto epistolare con Pietro Giordani. Riconosciuto per la prima volta nella propria breve vita come ‘letterato’, il Leopardi trae dal rapporto epistolare con il piacentino un’occasione di crescita umana e letteraria tale da concretizzarsi nella ratifica della conversione attraverso la produzione di nuovi componimenti poetici e la stesura delle prime pagine zibaldoniane.