Abstract:
La Laguna di Venezia è una zona umida con un immenso patrimonio biologico, faunistico e floristico in cui sono presenti alcune specie animali e vegetali rare o in via di estinzione. Con l'avvento dell'industrializzazione, dall'inizio del XX secolo, sono state condotte una serie di scelte puramente economiche che hanno prodotto risultati allarmanti per lo stato della Laguna. Questi eventi hanno portato alla creazione di vaste aree ad alto valore naturalistico e paesaggistico soggette a protezione ambientale a livello internazionale. In queste aree protette, diverse specie animali e vegetali vengono monitorate facendo uso di biomonitor, organismi viventi la cui analisi aiuta a misurare la concentrazione di inquinanti e determinare gli effetti sugli ecosistemi. Gli uccelli sono considerati biomonitor utili per la loro visibilità, sensibilità ai cambiamenti ambientali e la loro posizione nella catena alimentare, che li rende adatti allo studio del bioaccumulo. La loro ecologia, fisiologia e comportamento sono stati ben studiati e sono di grande interesse pubblico. La maggior parte degli studi sono stati condotti su tessuti interni, ma il numero di studi che utilizzano metodi non invasivi (come la misurazione delle concentrazioni in piume, feci e uova) è aumentato nel corso degli anni. Soprattutto le piume sono considerate strumenti utili per monitorare l'esposizione a elementi in traccia in quanto sono ottimi indicatori della concentrazione di sostanze inquinanti assunte tramite ingestione. Questo studio si concentrerà sull'analisi del body burden di specie incluse nella direttiva Uccelli della rete Natura 2000 come Thalasseus sandvicensis, Phalacrocorax carbo sinensis e in particolare Charadrius alexandrinus. Le concentrazioni ottenute dai campioni hanno ampiamente superato i valori di confronto rilevati da studi simili, ad eccezione di Se e Cd. Generalmente, le concentrazioni per elemento sono più alte per le piume di riferimento rispetto alle piume di C alexandrinus. Solo Hg fa un'eccezione, poiché si trovano in quantità maggiori nei campioni di C alexandrinus. Le specie che hanno la più alta concentrazione per quasi tutti gli elementi sono P. Carbo Sinensis e T. Sandvicensis. In particolare, i campioni di quest’ultimo hanno superato la soglia di tossicità per Se e hanno superato tutti i valori di confronto di studi simili, sebbene non eccedano quelli trovati per Se, Cd e Pb.