Abstract:
La presenza di minoranze etniche e religiose è sempre stata parte integrante della società ottomana e poi turca. Paradossalmente, proprio con quella che fu definita "modernizzazione", vittime del nazionalismo più ossessivo le minoranze, i loro luoghi, la loro memoria, vissero e continuano a vivere drammi, privazioni, distruzioni, ancora oggi visibili ad occhio nudo. Margosyan, scrittore armeno, ha salvato dall'oblio la quotidianità colorata e polifonica di Diyarbakir, città nel sud-est della Turchia, attraversata dal Tigri e abitata da minoranze etniche, linguistiche e religiose. I suoi racconti risalgono agli anni '50. Trasferitosi a Istanbul per "imparare la sua lingua madre e diventare un uomo", lo scrittore potrà ritrovare la ricchezza e la vivacità delle viuzze che ha lasciato, solo tra le pagine dei suoi racconti.