Abstract:
L’elaborato si propone di effettuare un’analisi del concetto di business sociale, analizzandone la storia, dalla nascita del concetto fino alla definizione delle sue caratteristiche fondamentali secondo il pensiero di Muhammad Yunus, premio Nobel per la pace nel 2006, anche attraverso il confronto con il metodo imprenditoriale tradizionale. Verranno affrontati i temi riguardanti il ruolo dell’imprenditore sociale, spiegando quali sono le motivazioni sia finanziarie che prettamente personali che spingono un imprenditore a fondare un business sociale. Verranno poi analizzati i diversi tipi di impresa sociale sorti nel corso degli anni, in relazione al modello proposto da Muhammad Yunus, passando per la valutazione del posizionamento delle imprese sociali all’interno del terzo settore. La tesi si pone come obiettivo la valutazione dell’applicabilità di tale modello ad un progetto di startup nato all’interno di un laboratorio dell’università Ca’ Foscari di Venezia, ovvero l’Active Learning Lab, edizione di giugno/luglio 2018. In questa edizione dedicata al Social Innovation in Finance, il progetto del gruppo HumanAx, del quale il laureando fa parte, è stato decretato vincitore dell’edizione. In sintesi, si intende concepire come il concetto di business sociale possa essere utilizzato per dare vita al progetto che vede come mission l’incremento dell’accessibilità ai servizi finanziari per la categoria di ciechi e ipovedenti, abbattendo le barriere sia fisiche che tecnologiche, tramite interventi diretti in campo digitale e infrastrutturale attraverso accordi con gli istituti bancari. Nell’ultimo capitolo l’obiettivo verterà sulla discussione della diffusione del modello proposto da Muhammad Yunus, principalmente in Italia e in Europa, andando a sottolineare quali sono gli aspetti che potrebbero risultare vantaggiosi non solo per i diretti fruitori dei servizi offerti dalle imprese sociali, ma anche per lo Stato e le proprie politiche legate al welfare, attraverso una nuova concezione di capitalismo che non vuole escludere l’esistenza dei ricchi, ma piuttosto si pone l’obiettivo di diminuire la povertà, incrementando allo stesso tempo il diametro della torta dell’economia disponibile per tutte le classi sociali.