Abstract:
L’elevato stock di crediti deteriorati che grava nei bilanci delle banche è la principale causa di incertezza del sistema bancario. La detenzione da parte degli istituti di credito di ingenti asset di NPL, infatti, influenza l’industria bancaria attraverso tre canali chiave interconnessi: redditività, capitale e finanziamento. Dopo una panoramica iniziale sulle dimensioni e i risvolti del fenomeno, il presente elaborato compie una profonda analisi sui fattori strutturali del nostro Paese che hanno contribuito a determinare il rapido aumento della massa di NPL, e sugli interventi attuati dal Legislatore al fine di colmare le inefficienze emerse. Questa indagine introduttiva è finalizzata a delineare il contesto in cui si inseriscono le Linee Guida pubblicate nel 2017 dalla BCE a conclusione di un lungo percorso intrapreso con la costituzione dell’Unione Bancaria Europea. L’obiettivo principale del presente elaborato è quello di porre a confronto la Guidance BCE con le Linee Guida analoghe pubblicate dalla Banca d’Italia per le banche meno significative, mettendo in evidenza le modifiche apportate dagli orientamenti domestici in ragione della minore complessità organizzativa degli istituti less significant. I due documenti vengono analizzati in parallelo, attenendosi al percorso legato al ciclo di gestione dei NPL seguito all’interno delle aspettative di vigilanza. La prima parte è quindi dedicata alle strategie di smaltimento dei crediti deteriorati, a cui si collegano la governance e l’assetto operativo idonei a realizzare un’efficace gestione del portafoglio di NPL. L’ultima parte, invece, affronta alcuni aspetti relativi alle politiche di rilevazione, accantonamento e cancellazione delle esposizioni deteriorate.