Abstract:
Quando si parla dal punto di vista aziendalistico, la pianificazione di medio-lungo termine viene effettuata dal documento definito come Piano Industriale o Business Plan, il quale permette di inquadrare in termini quantitativi e qualitativi le strategie competitive aziendali, le azioni che saranno realizzate per raggiungerli e la stima dei risultati attesi.
Il Business Plan si può dire rappresenti la vision aziendale ed è uno strumento chiave non solo interno, ma anche esterno di comunicazione strategica per l’intero ciclo di vita e per tutte le tipologie di aziende. E’ uno strumento che rende concrete e fornisce maggior credibilità alle strategie operative, finanziarie ed organizzative. In particolare in questi anni, dove l’aumento dell’incertezza per il futuro dovuto allo sviluppo sempre più rapido delle nuove tecnologie ed alla diffidenza degli istituti bancari che rispetto ad un tempo concedono sempre con maggior difficoltà finanziamenti, che il Business Plan sta acquisendo sempre più importanza ed un ruolo centrale nel vissuto aziendale.
Per ogni buon management aziendale una delle sfide della globalizzazione è quella della gestione del rischio e della dinamicità dei cambiamenti, in un’ottica di monitoraggio e miglioramento efficace ed efficiente al fine di assicurare il continuum aziendale. Essa può essere perseguita anche grazie all’integrazione tra il Business Plan ed un sistema informativo aziendale, al fine di creare uno strumento coerente ed all’avanguardia che consenta di mantenere e potenziare la competitività.
La tesi viene sviluppata considerando le due funzioni principali teoriche per le quali viene redatto tale documento, ovvero: l’aziendale come strumento principalmente con una valenza di tipo interno, che ha il compito di informare, guidare e controllare i processi decisionali ed il finanziario, uno strumento di comunicazione esterna, un “biglietto da visita”, che espone la vision aziendale al confronto con il mercato nazionale ed internazionale, al fine di raccogliere finanziamenti concentrandosi dunque su un pubblico come istituti di credito, potenziali investitori, fondi di Private Equity o per intraprendere un percorso di quotazione e prepararsi all’IPO (Initial Public Offering).
L’elaborato si conclude con l’esposizione di un caso pratico, ovvero quello del gruppo Moleskine, che nel 2013 aveva deciso di effettuare un’IPO per entrare nella Borsa Italiana. Si è scelto di mettere a confronto i Business Plan elaborati da due analisti differenti, con lo scopo di valutare le varie assunzioni ed i diversi approcci applicati dai due interlocutori di fronte ad un'univoca situazione aziendale.