Abstract:
L’idrografia vicentina e le pratiche di turismo fluviale vengono introdotte attraverso la descrizione di una visione generale del rapporto fra l’uomo e l’acqua da un punto di vista ampio e che riguarda tutto il territorio europeo. Tale legame ha permesso la nascita di insediamenti e la sussistenza di diverse popolazioni nel corso dei secoli. L’acqua ha rappresentato e rappresenta ancora oggi una vera e propria risorsa che ha permesso, e fatto perpetuare negli anni, attività di commercio, di pesca, di trasporto, costituendo da sempre un’enorme ricchezza per l’uomo.
All’interno dell’elaborato vengono esplicitate le maggiori pratiche di utilizzo dei fiumi, che sono al contempo le più valorizzate, dando importanza anche a tutte le altre opportunità che la realtà fluviale può fornire, variando dai percorsi di navigazione fluviale veri e propri a proposte di itinerari cicloturistici o pedonali a contatto con la natura, sempre nelle aree limitrofe alle vie d’acqua.
Un punto focale dell’elaborato è l’analisi della realtà idrografica veneta e più precisamente la rete fluviale che caratterizza il territorio della città di Vicenza. L’idrografia vicentina risulta essere molto densa e potenzialmente si può configurare come una vera e propria opportunità per sviluppare un tipo di turismo a contatto con le vie d’acqua, che permetta allo stesso tempo di riqualificare i fiumi attraverso il loro utilizzo nel rispetto della realtà ecosistemica e ambientale dei luoghi presi in considerazione, sviluppando un tipo di turismo sostenibile. Attraverso manuali geografici, storici e artistici sono stati esaminati i cambiamenti dei tragitti fluviali della provincia di Vicenza, concentrandosi soprattutto sulla loro odierna conformazione.
La parte finale dell’elaborato viene dedicata allo sviluppo di progetti volti a riqualificare alcuni tratti dell’idrografia vicentina. Una prima proposta riguarda la costruzione di un’imbarcazione sostenibile da utilizzare all’interno del bacino lacustre vicentino di Fimon, in modo tale da promuovere e rivalorizzare una navigazione tradizionale ormai decaduta, che può invece fornire diversi spunti per lo sviluppo di percorsi turistici poco conosciuti, ma che possiedono in realtà grandi capacità. Gli altri itinerari proposti si sviluppano all’interno di un anello fluviale creatosi attraverso i fiumi Astichello, Bacchiglione, Bisatto e Liona. Si tratterà quindi di quattro diversi itinerari, che possono essere collegati liberamente, e che si sviluppano in diverse modalità: a partire dalle discese fluviali attraverso packraft o canoa, fino a tragitti pedonali o cicloturistici, da percorrere anche a cavallo. Nell’elaborato vengono delineati i punti di interesse maggiore che possono essere visitati non solo nel centro della città palladiana, ma nei diversi comuni attraversati dai fiumi, dove tra scorci e paesaggi stupefacenti si nascondono edifici, monumenti e reperti di interesse storico artistico.