Abstract:
La predicazione religiosa, nelle sue molteplici sfumature, fornisce un tema di studio abbondantemente trattato dagli storici e dagli studiosi della letteratura rinascimentale. Elemento centrale per la comprensione dei processi sociali e religiosi del tardo medioevo, lo studio della predicazione è divenuto imprescindibile per gli studiosi interessati all'analisi del rapporto fra società laica e istituzioni religiose, ai conflitti fra spiritualità individuale e rispetto del dogma cristiano, alle multiformi espressioni della separazione sociale. La predicazione dei frati minori dell'Osservanza in particolare, assunse sempre più le caratteristiche di un discorso capace di toccare i più vari aspetti della vita sociale. Attraverso l'utilizzo di modelli retorici precisi e all'elaborazione di un complesso costrutto ideologico, gli osservanti furono in grado di costruire e demolire identità religiose e sociali, definire nuovi canoni di moralità e devianza, differenziare in modo nuovo i comportamenti leciti da quelli ritenuti illeciti e dannosi per il "bene comune". Sotto questi molteplici aspetti i bersagli principali degli osservanti furono gli ebrei, gli usurai e, generalmente, tutti coloro che si ponevano oltre i limiti della società cristiana.
La tesi si propone di chiarire la portata del costrutto osservante a Venezia in un periodo compreso fra la fine del XIV secolo e il primo Cinquecento. Per farlo si sono seguite tre strade parallele: quella della storia religiosa, della storia economica e della storia politica della Serenissima. L'obiettivo è quello di chiarire se e come i tre elementi seppero fondersi all'interno della cornice ideologica osservante e dare vita alla prima forma istituzionalizzata di separazione sociale dell'occidente: il Ghetto.