Abstract:
Il test di impairment, disciplinato dallo IAS 36 e volto a stabilire se si sia manifestata una perdita per riduzione di valore delle attività, è uno dei temi contabili che più è sottoposto all’esercizio della discrezionalità da parte dell’organo amministrativo. A causa dei margini di flessibilità e della mancata previsione puntuale di molteplici aspetti da parte del principio contabile, il management può agire opportunisticamente e trarne vantaggio per conseguire obiettivi personali. Di conseguenza, emerge un forte legame tra il processo di riduzione di valore degli assets e l’earnings management. Il presente elaborato si focalizza sul ruolo del test di impairment delle partecipazioni nelle politiche di bilancio e si compone di quattro capitoli. Il primo tratta il fenomeno dell’earnings management unito all’analisi dei fattori incentivanti e delle possibili soluzioni praticabili. Il secondo offre una disamina della normativa contabile nazionale e internazionale che disciplina le svalutazioni delle attività. Il terzo presenta il trattamento contabile delle partecipazioni ed esamina gli spazi discrezionali a cui è sottoposto l’impairment delle stesse. Il quarto, infine, espone un’indagine empirica svolta su due campioni di partecipazioni detenute dalle società controllanti quotate nel FTSE MIB. Tale ricerca si pone l’obiettivo di verificare se le partecipazioni tendono a non essere svalutate in presenza di indicatori di impairment che riflettono il deterioramento della performance attuale e prospettica delle società partecipate e di analizzare la qualità della disclosure fornita.