Abstract:
L’obiettivo di questo studio è quello di rappresentare in modo quanto più veritiero possibile l’approccio del consumatore rispetto ai capi “sostenibili”.
Per rispondere alle domande della ricerca è stata utilizzata una metodologia non convenzionale: l’etnografia. Si è deciso di procedere in questa direzione col fine di portare alla luce quegli aspetti che le numerose ricerche quantitative in ambito di sostenibilità non sono riusciti a cogliere. Basare interi studi solo su numeri e interviste, infatti, può risultare, in certi ambiti, imparziale e fuorviante. Inoltre, nell’implacabile processo di sviluppo tecnologico e di adattamento, l’uomo sembra essere non curante di quelle che sono le conseguenze ambientali che provoca col suo operato. In risposta a questo atteggiamento si è cominciato a parlare sempre più di salvaguardia ambientale, di tutela degli abitanti, di sostenibilità.
Appare dunque doveroso porre un accento sul settore della moda, che a dispetto delle attese di molti, è il secondo settore più inquinante al mondo.
Nello specifico, i casi presi in esame sono stati OVS e UPIM, entrambi appartenenti al Gruppo OVS S.p.A. Inoltre, anche se rispetto a pochi anni fa è emersa una consapevolezza più forte, il cammino da percorrere risulta ancora lungo, ma i presupposti lasciano ben sperare.