Dalla MIFID 1 alla MIFID 2 attraverso la behavioural finance: case studies a confronto e analisi critiche

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dc.contributor.advisor Corazza, Marco it_IT
dc.contributor.author Cogo, Ileana <1990> it_IT
dc.date.accessioned 2018-10-08 it_IT
dc.date.accessioned 2019-02-19T15:11:20Z
dc.date.available 2019-02-19T15:11:20Z
dc.date.issued 2018-10-24 it_IT
dc.identifier.uri http://hdl.handle.net/10579/13482
dc.description.abstract L’instaurazione di una relazione fiduciaria tra l’intermediario ed il clienmte presuppone, necessariamente, la transizione da un modus operandi improntato alla “vendita” del prodotto finanziario, verso una modalità operativa incentrata maggiormente all’aspetto relazionale tra i due attori. Premessa indispensabile a questo scopo è l’osservanza degli obblighi di condotta che disciplinano l’attività degli intermediari finanziari nella prestazione di servizi d’investimento, alla luce dei quali è dovere dello stesso intermediario effettuare, preliminarmente alla prestazione del servizio d’investimento, un’analisi del profilo del cliente / potenziale cliente, ottenendo da questi ogni informazione rilevante che possa contribuire ad una completa, veritiera ed esaustiva comprensione del suo status economico e finanziario nonché delle esigenze, reali o potenziali, dello stesso. Gli ultimi sviluppi in materia di prestazione di servizi d’investimento vedono ampliare il campo di attenzione delle Autorità competenti alla regolamentazione del mercato finanziario, che guardano all’individuo non più nella sola fattispecie di “agente economico”, ma anche in qualità di “individuo” caratterizzato da propri sentimenti, preferenze, comportamenti: in questo contesto l’investitore estende la sua sostanza, arricchendo le caratteristiche del classico “agente economico” con il complesso comportamentale ed emozionale legato alla sfera “umana”. L’analisi che segue e si sviluppa nelle pagine successive prende incipit dal contesto normativo disciplinante l’ambito dell’offerta dei servizi finanziari, con specifico focus in merito alla struttura regolamentare che attiene alle modalità di “conoscenza” del cliente/potenziale cliente, al fine di comprendere cosa il regolatore intenda per “valutazione di adeguatezza” dello strumento finanziario rispetto alle caratteristiche del cliente, nell’ottica di garantire la cd. “best execution”. La capacità del “questionario di adeguatezza” utilizzato dagli intermediari per conoscere il cliente è stata oggetto di riflessioni e critiche, legate in particolare all’incapacità di questo strumento di definire in maniera veritiera il profilo di rischio del cliente, in quanto la struttura dello stesso si è fondata principalmente sul paradigma finanziario classico dell’homo oeconomicus, tralasciando l’aspetto emotivo dell’individuo che, viceversa, nel processo di scelta è empiricamente indotto a commettere errori di ragionamento che portano ad una distorsione nelle risposte alle domande del questionario e, conseguentemente, ad una distorsione nella profilatura. Quindi l’analisi prosegue analizzando i contributi della cd. finanza comportamentale, allo scopo di comprendere ed evidenziare gli errori sistematici di valutazione. Conoscere il comportamento degli individui di fronte a scelte finanziarie in condizioni di incertezza risulta utile per il processo di debiasing e aggiustamento della profilatura, nonché per proporre spunti di miglioramento al questionario stesso. Anche i regolatori (sia europei, sia nazionali), negli ultimi anni, hanno cominciato a valutare l’inserimento dei contribuiti apportati dalla finanza comportamentale per adeguare lo strumento di profilatura alle evidenze empiricamente riscontrate. A questo riguardo verranno analizzate le evoluzioni dei questionari di adeguatezza e si valuteranno i miglioramenti nell’attività di profilatura del cliente e di comprensione dell’aspetto più “psicologico” e qualitativo della tolleranza al rischio. it_IT
dc.language.iso it it_IT
dc.publisher Università Ca' Foscari Venezia it_IT
dc.rights © Ileana Cogo, 2018 it_IT
dc.title Dalla MIFID 1 alla MIFID 2 attraverso la behavioural finance: case studies a confronto e analisi critiche it_IT
dc.title.alternative Dalla MIFID 1 alla MIFID 2 attraverso la behavioural finance: case studies a confronto e analisi critiche it_IT
dc.type Master's Degree Thesis it_IT
dc.degree.name Economia e finanza - economics and finance it_IT
dc.degree.level Laurea magistrale it_IT
dc.degree.grantor Dipartimento di Economia it_IT
dc.description.academicyear 2017/2018, lauree sessione autunnale it_IT
dc.rights.accessrights openAccess it_IT
dc.thesis.matricno 827858 it_IT
dc.subject.miur SECS-P/11 ECONOMIA DEGLI INTERMEDIARI FINANZIARI it_IT
dc.description.note it_IT
dc.degree.discipline it_IT
dc.contributor.co-advisor it_IT
dc.date.embargoend it_IT
dc.provenance.upload Ileana Cogo (827858@stud.unive.it), 2018-10-08 it_IT
dc.provenance.plagiarycheck Marco Corazza (corazza@unive.it), 2018-10-22 it_IT


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