Abstract:
La ricerca nasce dalla volontà di rispondere alla domanda: quale può essere il possibile uso in antropologia delle fotografie definite “non scientifiche” o “d’epoca”.
Se consideriamo le fotografie come mezzo di comunicazione di una realtà culturale, e non semplicemente come una sua registrazione, è facile immaginare il potenziale che una disciplina come l’antropologia può avere a disposizione nell’analizzare, da una parte, le modalità con cui l’individuo costruisce simbolicamente la propria visione del mondo; e dall’altra, l’interazione tra osservatore e osservato in una dimensione di reciprocità e scambio.
Al centro di questa ricerca ci sono le fotografie scattate dall’architetto mantovano Ugo Sissa che, tra il 1953 e il 1958, ha lavorato alle dipendenze del governo iracheno. Attraverso un processo di osservazione di circa un migliaio di immagini ho incentrato lo studio sullo “sguardo turistico” del testimone e sull’immagine di Iraq che questa produzione ha contribuito a creare. L’attenzione per il contesto storico-culturale in cui il fotografo è cresciuto e in cui ha prodotto la sua documentazione fotografica mi ha permesso di concludere che le fotografie ci restituiscono un Vicino Oriente onirico, lontano dal tempo, in una prospettiva che potremmo definire orientalista.
Uno studio come esperimento e contributo all’individuazione di quelle possibilità di ricerca che le fotografie non specialistiche possono offrire nel campo della conoscenza e della comunicazione visuale.