dc.contributor.advisor |
Valentini, Marco |
it_IT |
dc.contributor.author |
Nessi, Francesca <1993> |
it_IT |
dc.date.accessioned |
2018-06-20 |
it_IT |
dc.date.accessioned |
2018-12-03T06:21:57Z |
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dc.date.available |
2018-12-03T06:21:57Z |
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dc.date.issued |
2018-07-09 |
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dc.identifier.uri |
http://hdl.handle.net/10579/13414 |
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dc.description.abstract |
Lo scopo di questo studio, diviso in quattro capitoli, è capire come i prodotti del Made in Italy del settore food & beverage possono essere adattati all’Halal economy.
In particolare, nel primo capitolo viene presentata una dettagliata analisi dati per definire la quantità dei flussi commerciali in uscita dall’Italia verso i Paesi di credo musulmano appartenenti all’area MENA (Middle East and North Africa) dal momento che molti di essi-a causa della vicinanza geografica con l’Italia o di un’economia particolarmente florida ed in espansione- possono costituire delle buone opportunità come Paesi di destinazione dell’export italiano. Le fonti utilizzate per l’elaborazione di questo primo capitolo sono svariate: SACE, ICE, Ministero degli Affari Esteri, ecc.
Il secondo capitolo è legato alla qualità di tali flussi con un focus sugli aspetti storico-culturali legati a tali scambi. La cultura dei popoli e delle Nazioni si trova anche nella loro tradizione culinaria. Quella italiana ha conosciuto straordinari intrecci col mondo islamico. Basti pensare, per esempio al legame tra Venezia e l’Oriente, in particolar modo con l’Impero Ottomano. Inoltre, la Sicilia ha da sempre costituito un crocevia importantissimo nel Mediterraneo. Anche il territorio napoletano è finito sotto l’influenza araba attraverso gli intensi scambi commerciali che il Regno di Napoli intratteneva con i paesi nordafricani.
Il terzo capitolo prende l’avvio dal rapporto tra cibo e religione, dal momento che quest’ultima è uno dei fattori principali che modellano le decisioni dei consumatori (soprattutto nel caso musulmano), per poi trattare più specificatamente le peculiarità del marketing islamico e della certificazione Halal. In questo capitolo sono trattati, per esempio, la questione delle etichettature e dei loghi Halal, l’assenza di sostanze non conformi, la non contaminazione, la tracciabilità, ecc.
Per concludere, nel quarto e ultimo capitolo, dopo qualche esempio di azienda italiana “convertita” all’Halal economy, viene presentato il case study di Eataly, la catena di punti vendita di prodotti Made in Italy per eccellenza. Questo capitolo ha lo scopo di rispondere alla seguente domanda: quali sono le strategie di marketing negli store Eataly presenti in Turchia (Istanbul), Emirati Arabi (Dubai), Qatar (Doha) ed Arabia Saudita (Riyad)? |
it_IT |
dc.language.iso |
it |
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dc.publisher |
Università Ca' Foscari Venezia |
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dc.rights |
© Francesca Nessi, 2018 |
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dc.title |
Marketing islamico: una sfida per le imprese italiane del settore food & beverage |
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dc.title.alternative |
Marketing islamico: una sfida per le imprese italiane del settore food & beverage |
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dc.type |
Master's Degree Thesis |
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dc.degree.name |
Relazioni internazionali comparate |
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dc.degree.level |
Laurea magistrale |
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dc.degree.grantor |
Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali Comparati |
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dc.description.academicyear |
2017/2018, sessione estiva |
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dc.rights.accessrights |
openAccess |
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dc.thesis.matricno |
840698 |
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dc.subject.miur |
SECS-P/06 ECONOMIA APPLICATA |
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dc.description.note |
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dc.degree.discipline |
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dc.contributor.co-advisor |
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dc.date.embargoend |
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dc.provenance.upload |
Francesca Nessi (840698@stud.unive.it), 2018-06-20 |
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dc.provenance.plagiarycheck |
Marco Valentini (marco.valentini@unive.it), 2018-07-02 |
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