Abstract:
L’elaborato vuole indagare sulle cause che hanno portato alla discrepanza che esiste tra le politiche governative dell’immigrazione e i flussi migratori reali che interessano il Giappone. Nonostante una buona percentuale di migranti provenienti principalmente dai Paesi del Sud-est asiatico sia già occupata in quei settori che più risentono della crisi demografica che ha investito il Paese negli ultimi anni, il testo legislativo atto a regolare i movimenti migratori conferisce permessi di soggiorno esclusivamente a lavoratori “qualificati”. Il governo si mantiene su una posizione ancorata al principio per il quale il Giappone non rappresenta un Paese di immigrazione e non riesce a far fronte ad una realtà economica e sociale già dipendente a livello strutturale dalla forza lavoro migrante. Dopo una breve storia dei flussi migratori che hanno interessato il Paese nel corso del ventunesimo secolo, verranno analizzati i fattori che hanno portato il processo politico a frammentarsi internamente a causa divergenze istituzionali e ideologiche che hanno portato ad una situazione di stallo nella promulgazione di nuove riforme. Si prenderanno in considerazione i dibattiti che, dall’ondata migratoria alla fine degli anni ottanta, si sono susseguiti fino ai giorni nostri, tendendo in considerazione le differenti posizioni della politica, dell’economia e della società. Si indagherà successivamente sull’operato del governo nel rispondere alle pressioni per cambiare il regime migratorio, sia a livello nazionale con gli accordi tra i principali Paesi esportatori di migranti, sia a livello locale con le iniziative dei governi regionali e delle organizzazioni non governative per rispondere alle esigenze di una società multi etnica.