Abstract:
L’elaborato analizza due racconti dell’autore Satō Haruo, Utsukushiku machi e Nonsharan kiroku come appartenenti al genere utopico e distopico. Nel primo capitolo vengono esposti i significati delle parole utopia e distopia d’origine europea, e come queste possano essere applicate al caso giapponese. Si portano poi ad esempio alcuni dei casi principali prodotti durante il 1900 in Giappone per contestualizzare l’autore all’interno dei due generi. Nel secondo capitolo si analizza il contesto storico e letterario del periodo Taishō, in particolare gli elementi che hanno portato l’autore a scrivere queste due opere. Si parla inoltre della vita di Satō Haruo e della sua opera, nonché di ciò che finora è stato scritto a riguardo, essendo un autore poco studiato al di fuori del Giappone. Il terzo capitolo analizza Utsukushiku machi come esempio di utopia: si parla della società ideale descritta, con attenzione alle caratteristiche dei suoi abitanti; del ruolo dell’arte come mezzo di salvezza dalla realtà. Segue un’analisi della figura dell’architetto come esempio delle illusioni della modernizzazione Meiji, ed infine il fallimento dell’utopia. L’ultimo capitolo tratta di Nonsharan kiroku come esempio di distopia: si analizza la società descritta, il ruolo dell’arte e la critica dell’autore al consumismo, la figura del “padre” del protagonista, l’illusione di una vita migliore attraverso la trasformazione in pianta e il pessimismo del finale.