Abstract:
In questa tesi prendiamo in analisi il dodicesimo capitolo del secondo libro dei Saggi di Montaigne: l’Apologia di Raymond Sebond. Nota per la sua estensione e per la sua posizione “au cœur des Essais”, l’Apologia è stata oggetto di numerose letture interpretative acquisendo lo statuto di saggio controverso. Una delle peculiarità del capitolo emerge dallo studio dell’intertesto: sebbene il titolo ci orienti alla lettura di una “difesa” di Raymond Sebond, il lettore si renderà conto ben presto di essere di fronte ad un teatro animato da voci provenienti da fonti testuali diverse, dove l’argomentazione tocca numerosi temi. La nostra indagine comincia con lo studio delle origini, in particolare con l’osservazione dello stile enunciativo all’interno del trattato teologico in latino di Raymond Sebond e della traduzione in francese che ne fece Montaigne, nel 1569. Abbiamo indagato, in seguito, la pluralità di locutori e le tracce intertestuali nell’essai, tra cui annoveriamo i richiami alla Théologie Naturelle e il ricorso alla citazione e al prestito. Un’ultima riflessione deriva dalla necessità di un “nuovo linguaggio” per i Pirroniani, dichiarata da Montaigne nell’Apologie: la dicotomia tra l’arte di affermare di matrice dogmatica e la modalità interrogativa scettica produce una diversa “pratica del giudizio”. La presa di posizione gode, in questo senso, di una prospettiva sempre nuova, reinterpretando l’intento apologetico.