Abstract:
Il pensiero di Antonio Gramsci è stato oggetto di studi e ricerche al di fuori dei confini europei e si è più volte sottolineato come la rinascita dell’interesse per il pensiero del filosofo sardo a livello internazionale sia partita proprio dalle nuove interpretazioni sviluppatesi al di fuori dell’Europa attorno alle sue più importanti categorie concettuali. Il Sudest asiatico, oggetto di questa tesi, non fa eccezione al nuovo interesse per il pensiero di Gramsci che ha esercitato su una parte di letteratura accademica, i cui autori hanno tentato di esaminare tale area geografica attraverso la lente gramsciana. Alcuni, in particolare, hanno concentrato il loro interesse su una specifica categoria concettuale, ovverosia quella della società civile, attraverso la quale hanno cercato di analizzare le attuali realtà della società civile in Thailandia (Girling), Malesia (Ramasamy), Vietnam (Landau), Cambogia (Landau) e Singapore (Chong).
Il primo capitolo della tesi rappresenterà uno strumento teorico-concettuale per l’analisi e la critica della letteratura sopracitata. Nel capitolo affronterò e spiegherò le categorie concettuali di egemonia, società civile e Stato attraverso lo studio dei Quaderni del Carcere di Gramsci. Infatti i concetti affrontati nel capitolo uno saranno indispensabili per una migliore comprensione dei capitoli successivi, in cui verranno analizzate le modalità con cui gli autori sopracitati hanno tentato di applicare le idee gramsciane nel contesto asiatico. Per certi aspetti essi propongono uno studio diacronico dei concetti e delle terminologie usate originariamente dal filosofo sardo. La loro idea è che a partire dal lavoro di Gramsci sia possibile sviluppare alcune griglie interpretative capaci di comprendere le realtà odierne del Sudest asiatico. Ma fino a che punto può essere valida ed efficace una tale proposta interpretativa? Ponendo, per così dire, l’arena della società civile asiatica sulle spalle di Gramsci, non si finisce per denaturalizzare il suo pensiero attraverso una superficiale attualizzazione di Gramsci? Infatti uno degli argomenti che sosterrò nel capitolo due e tre è che non sempre gli autori hanno fornito delle proposte convincenti di analisi nel loro adattamento gramsciano al Sudest asiatico.
In particolare, nel secondo capitolo illustrerò i principali aspetti della società civile nel Sudest asiatico, concentrandomi in particolare su Thailandia, Malesia, Singapore e Cambogia. Successivamente passerò in rassegna gli articoli in cui si è tentato di applicare le idee gramsciane a tali paesi, e utilizzando gli strumenti concettuali trattati nel capitolo precedente individuerò i punti più convincenti, ma soprattutto quelli più deboli della prospettiva d’analisi di tale letteratura.
Il terzo capitolo è interamente dedicato al Vietnam. Dopo aver fornito un quadro generale della politica e della società nel Paese, mi occuperò dell’attuale dibatto concernente la società civile, analizzando e chiarendo in particolare il quadro normativo che regola il settore delle cosiddette “organizzazioni non governative”. Inoltre mi chiederò fino a che punto un’idea importata come quella liberale di società civile, utilizzata da una buona parte di letteratura occidentale, sia efficace nello spiegare l’ascesa e le funzioni di alcuni sistemi organizzativi e associativi in un Paese socialista come Vietnam. E dunque cercherò di capire come un tale concetto è stato accolto, contestato e rielaborato nella stessa lingua vietnamita e nel dibattito pubblico corrente. Infine, mi concentrerò nuovamente sulla questione gramsciana, confutando l’articolo di Ingrid Landau, la quale ha proposto un’analisi, a mio avviso superficiale, della società civile in Vietnam secondo quella che l’autrice definisce una “prospettiva gramsciana”.