Abstract:
Il componimento letterario convenzionalmente intitolato come De Obitu Baebiani è un anonimo poemetto polimetrico cristiano erroneamente attribuito a Paolino di Nola e pervenuto a noi attraverso il solo manoscritto BNF 7558 di epoca carolingia. Vi è narrata la storia di un uomo di nome Bebiano che in punto di morte si converte e riceve i sacramenti, ottenendo in dono la grazia di due visioni paradisiache; il testo si conclude con un’accorata consolatio per la moglie Apra la quale, nel tempo per lei stabilito, si ricongiungerà al marito per vivere una vita eternamente beata.
W. Von Hartel nel 1894 curò l’edizione critica cui fino ad oggi si è fatto riferimento, stampandolo come trentatreesimo della collezione dei carmi di Paolino di Nola.
Nel secolo precedente la critica si è divisa tra gli studiosi favorevoli alla paternità paoliniana (Brandes 1888, Hartel 1890, Walsh 1975, Guttilla 1984-1985 e 2003, Döpp 1995) e quanti invece la mettono in discussione (Fabre 1948 e Dolveck 2015). Attraverso l’analisi del poemetto dal punto di vista metrico-contenutistico e ad un confronto con la tradizione poetica precedente, si è voluto offrire un saggio di commento volto a indagare il genere letterario di appartenenza, i modelli letterari adoperati dall’anonimo autore, la natura, la finalità e la possibile datazione dell’opera, fornendo un contributo utile alla soluzione della questione attributiva.