Abstract:
Viviamo in un’era in cui l’attività antropica, sempre più mossa dall’accumulazione di surplus economico, ha innescato un declino dell’ambiente naturale in cui siamo immersi, facendo cosi diminuire la quantità di risorse da cui essa stessa dipende. L’impatto ambientale che questa attività genera si riversa maggiormente su quelle comunità la cui sopravvivenza si basa proprio sulle risorse naturali. Sono queste comunità vulnerabili che si trovano costrette a migrare alla ricerca di ambienti più ospitali. Questa tesi ha come obiettivo quello di analizzare il legame, spesso un po’ controverso, ma ormai da più condiviso, tra ambiente e migrazione. Centrale nella trattazione sarà la figura del “rifugiato ambientale”, denominazione giuridicamente scorretta in quanto contrastante con la categoria di rifugiato presentato in ambito internazionale nella Convenzione di Ginevra del 1951. In esame verrà presa una specifica area geografica, quella del MENA, che ha visto crescere, in maniera notevole, negli ultimi anni il numero di migranti.