Abstract:
Il settore del lavoro domestico in Italia risulta essere in continua crescita ed espansione e risponde alle esigenze di una domanda destinata a crescere negli anni e che raccoglie bisogni sociali complessi e diversificati. Nonostante esso abbia tratti peculiari nel nostro Paese, poiché legato al sistema di Welfare familistico tipico dei Paesi dell’Europa meridionale, rientra nella più grande rete di catena del mercato globale della cura (global care chain). Si tratta di un settore che dev’essere analizzato alla luce dell’intersezionalità, intesa come categoria di analisi finalizzata ad osservare le diverse forme di discriminazione che contraddistinguono questa occupazione e che contribuiscono a generare sistemi globali di cura ineguali. La dimensione di genere si salda quindi con lo status socio-economico e l’esperienza migratoria delle donne che lavorano nel settore della cura. Nonostante l’Italia abbia una lunga tradizione storica nel campo delle battaglie di riconoscimento sociale di questo tipo di professione, le lavoratrici domestiche migranti rimangono pur sempre “servants of globalisation” e -in particolare- sono una figura professionale che si presta a fenomeni di tratta, di grave sfruttamento lavorativo,ai limiti del para-schiavismo, che rimane invisibile e ai margini della nostra società.
Il presente studio vuole dare visibilità a questo fenomeno che lega lavoro domestico, tratta e grave sfruttamento lavorativo in Italia, in primo luogo facendo un’analisi del contesto, ossia indagando la letteratura a livello internazionale esistente nell’ambito del tema domestic servitude, trafficking and forced labour, tenendo conto dei problemi normativi,del dibattito sulle nuove schiavitù, e delle principali ricerche ed indicatori internazionali sul tema. In secondo luogo, si cerca di inquadrare tale fenomeno rispetto al contesto italiano, facendo riferimento alla normativa, ai dati statistici, ai profili emergenti di donne lavoratrici domestiche migranti gravemente sfruttate.
L’obiettivo della ricerca è quello di far emergere gli aspetti di criticità del sistema, rispetto ai gap di politiche e di interventi legislativi, alla carenza di un database nazionale e di ricerche e studi sul tema, alla mancanza di un sistema uniforme di identificazione delle vittime sia di tratta che di grave sfruttamento lavorativo nell’ambito del lavoro domestico. Infine, per agire sul fronte dell'emersione delle vittime di tratta e di grave sfruttamento lavorativo, si cercherà di proporre la creazione di indicatori e di linee guida specifici per gli operatori dei progetti territoriali Anti-tratta.