Abstract:
Il 7 settembre 2013, in occasione della visita all’ Università Nazarbayev di Astana, Kazakhstan, il neo presidente cinese Xi Jinping annunciò per la prima volta la volontà di costruire la “zona economica della nuova Via della Seta”. Successivamente, il 3 ottobre dello stesso anno, egli propose di accompagnare alla prima la costruzione della “Via della Seta Marittima del XXI secolo”. I due progetti andarono a costituire la “One Belt One Road Initiative”, la “Nuova Via della Seta”, un’iniziativa aperta e inclusiva per la cooperazione e la crescita economica della zona euroasiatica, rivolta ad approssimativamente sessanta paesi e comprendente fino a cinque miliardi di persone. Due nuovi modelli di cooperazione trans-regionale colleganti Asia, Africa e Europa dal punto di vista politico, economico, commerciale e infrastrutturale, con il fine di promuovere l’amicizia tra i popoli, stabilire legami economici più saldi, approfondire la cooperazione, accrescere lo sviluppo e lavorare insieme per costruire un futuro migliore.
In cosa consiste tale progetto? Come si colloca tale iniziativa all’interno delle strategie di politica estera delineate dalla leadership cinese del XIX Congresso del PCC? Quali sono le sue implicazioni geopolitiche nello scenario internazionale? Questa tesi si occuperà di rispondere a tali quesiti. Partendo infatti da una breve analisi del ruolo assunto dalla Cina nelle relazioni internazionali a partire dall’età imperiale nel primo capitolo, verranno successivamente presentate le linee di politica estera adottate dal governo Xi Jinping, per focalizzarsi infine nel terzo capitolo sull’iniziativa OBOR, sulle sue conseguenze e possibili sviluppi.