Abstract:
La mia tesi intende ripercorrere il periodo francese di Tommaso Campanella e portare alla luce il rapporto che intercorse fra Campanella e Marin Cureau de La Chambre, medico di Luigi XIII. Prova fondamentale del rapporto fra i due pensatori è il Discorso sulle cause dello straripamento del Nilo di Cureau: in questo testo Campanella viene portato dal medico francese come autorevole esperto per quanto riguarda la dottrina degli spiriti, elemento fondamentale per spiegare l'innalzamento stagionale delle acque del Nilo ma anche per la filosofia naturale, e soprattutto lo studio del corpo umano. Questo sodalizio fra Campanella e Cureau, siglato su un comune e vivo interesse nei confronti della dottrina degli spiriti, racconta di come il meccanicismo cartesiano, che proprio allora iniziava la sua vertiginosa ascesa, non si fosse sbarazzato dei retaggi rinascimentali come avrebbe desiderato. La Francia della metà del XVII secolo, infatti, è teatro dello scontro fra il meccanicismo cartesiano e correnti di pensiero che ancora studiano e applicano quello che era il pansensimo rinascimentale, di cui Campanella era non secondario esponente. La filosofia di Cureau si mette in gioco nel dibattito con Pierre Chanet sull'intelligenza degli animali; a tal riguardo Chanet riprende la metafora della freccia di tommasiana memoria mentre Cureau, con la sua dottrina della luce, sostiene e spiega i comportamenti in cui gli animali manifestano intelligenza propria.