Abstract:
Nell’attuale contesto socio-economico sono sempre più le imprese (oltre che i consumatori) attente alla sostenibilità e all’ambiente. Sulla scia di questo trend ormai globale, sempre maggiore importanza hanno assunto e stanno assumendo ogni giorno le informazioni non-finanziarie che le imprese si propongono di riportare ai propri stakeholder.
Il presente elaborato vuole analizzare il livello e gli effetti della comunicazione di sostenibilità di alcune tra le maggiori imprese europee per l’anno fiscale 2016, successivamente all’introduzione della Direttiva 2014/95/EU. In particolare, ci si focalizzerà su enti di interessi pubblici operanti in Danimarca, Francia, Spagna, Grecia, Austria, Slovacchia, Bulgaria ed Estonia.
Lo studio procederà in modo molto semplice, a cascata, e sarà così articolato:
• Fase 1 – valutazione dell’ambiente teorico europeo di riferimento
• Fase 2 – esposizione della metodologia statistica di estrazione del campione di imprese e creazione dello stesso, costruzione del database utilizzato per l’analisi
• Fase 3 – esposizione della legislazione vigente in ogni Nazione, analisi dei report annuali delle aziende selezionate, valutazione della conformità degli stessi alle linee guida poste dalla Direttiva.
Ciò permetterà di osservare quali siano, a livello europeo, le imprese la cui comunicazione meglio aderisce alla Direttiva stessa e quali, invece, debbano ancora compiere dei grossi passi in avanti in merito.
In secondo luogo, si esploreranno l’importanza e il grado di integrazione degli elementi non-finanziari nelle strategie di marketing aziendali e il loro utilizzo come strumenti rilevanti nella creazione del brand value. Si osserverà come a tale scopo le imprese siano portate a condividere quasi esclusivamente gli aspetti positivi e come queste informazioni conducano molte volte le intere organizzazioni ad apparire più che ad essere, nonostante sia ormai imprescindibile considerarle nelle scelte strategiche.